Francesco Domenico Guerrazzi - La torre di Nonza

LA TORRE DI NONZA 8t no ! Chi sa quante sventure! Chi ha tempo non aspetti tempo. Date moglie e presto al vostro figliuolo; voi siete còrso quanto me, e sapete il proverbio: Meglio gente che bocconi. · = Prete mio, quando parlate e' m~ sembra di udire san Giovanni Boccadoro; magari ch'io lo ammoglierei Giammattè ! ma io fino ad oggi non ci aveva pensato, epperò non saprei dove darmi del capo. = Diamine! c sì che vo! l'avreste proprio in mano la persona che sarebbe il vostro bisogno, religiosa ·, costumnta, fi gliuola di madre eccellente, pari delle famiglie le sostanze, i meriti e la <'Stimazione pubblica pari. .. · = E questa perla sarebbe~ = Gua' ! la Catalina ... = Qual Catalina? = La figliuola di Orsoantò . . . = Orsoantò! = e il corso sospettoso ficcando i suoi dmtro gli occhi del prete lo scrutinava alquanto e poi gli chiedeva: = Non sareste mica venuto a tastar·m·i per pnr·te dell'Alessandrini? Parlatem1 schietto. · · • Il prete còlto così alla sprovvista non sapeva che pesci pigliare: dove mai palesasse la proposta essere cascata in capo suo, e da lui muoveJ'e unicamente, temeva mandare a monte la pratica incominciata con auspici sì lieti, e dall'altra parte ·abborriva mentire: quasi per istinto si appigliò arl un partito medio; la bocca tenne chiusa; in vece sua aperse le braccia c piegò alquanto il capo su la spalla destra nel modo stesso ch'io viili la immagine di Gesù Cl'isto sopra la pòrta d'ingresso del ~fonte di Pietà di Livorno. • • La fortuna per cavarlo dal mal passo ispirò l'Orticoni '3 riprendere subito dapo:

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