Francesco Domenico Guerrazzi - La torre di Nonza

ti O LA TORRE DI NO~ZA un colpo di occhio magnifico , c se non ci credete andatelo a vedere. Ora di grazia non mi minacciate col dito, non istrabuzzate gli occhi, io scendo subito. Per quest~ bricche non si può mica · andare col vapore; ma prima eli scendere levate meco le ciglia un poco in su, guardate come giusta sopra il mio capo sorge una torre in l'OVina: basta la prima vista per andare chiàriti come in tempi da noi non troppo remoti i Genovesi pet' vrdetta la fabbricassero , o per ripararYisi dalle SCOrrerie dei pirati, qualcheduno dei fcudatarii del Capocorso: o forse, c si coglierebbe meglio nel segno, pe1· fuggirvi l'ira vendicativa degli emuli ; non importa, malgt'ado la prova espressa dello sproposito che dicono, i Corsi si ostinano ad affermarla la torre di Scncca, c da Seneca ·Chiamano tutto un distrclto municipale. Fatto sta che Messalina gelosa del filosofo, il quale tendendo più corde al suo arco amoreggiava a un punto con esso lei c con Livilla sorella di Caligola , opCJ'Ò, che lui in Capocorso esiliassero, e la donna uccidessero; sul quale proposito lassù in cima .a cotesto monte faceva le seguenti considerazioni che adesso godo parteciparvi in pianura: le femmine, segnatamente le principesse, comechè negli appetiti loro disordinate ed insaziabili (e 1\lessalina in libidine le superò tutte) non assolvono mai capo dello armento dei drudi se Yenga a mancare alla dovuta fedeltà; ancora che la stizza della ~tradita si arrovelli più implacabile contro la donna per cui la tra~ di1·ono, che contro lo infedele che la ·tradì: all'opposto dell'uomo tradito, il quale se la piglia più che col bertone, con la femmina traditora ; della quale diversità lascio alla vostra cura inYestigare le cause. Seneca, che in qu~sta J).(lt'le ngnnlc agii Psnli òi tutti i tempi, fidava

RkJQdWJsaXNoZXIy MTExMDY2NQ==