Francesco Domenico Guerrazzi - La torre di Nonza

U 'f OHRE DI NONZA 4!) a VISitai'C i famosi mcineih" ingegnandomi a renderli capaci eli quello che si fossero, feccr·o spallucce; e siccome per ciò non isconfortanclomi io continuava, eglino incominciarono acl aggrondare; allora temendo la mala parata protestai , che avevano torto a suppormi hiurbano a segno di prcndermi spasso di loro, non essere questa farina 'del mio sacco, bensì di un Monsictw proprio di Francia, mandato a posta dal ministro a scuoprirc queste belle cose nella Corsica. Il più provetto dei pastori com'ebbe udito questo, schizzato prima uno sprillo di saliva verde pel rnasticm·e continuo della erba còrsa. conchiuse wsì: = Dei l''rancesi non vuolsi fm·e caso, perciò , che quando non sono cattivi sono matli. = E possa san .Pietro chindcemi in faccia le por te del paradiso ~e ci aggiungo nulla di mio : cc1'to le parole del pastore mi dettero a pensare assai sopra la mistel'iosa attrazione che conduceva i Corsi veéso i Francesi mercè la voce del sangue cognato. " Amici ,,1iei , io vi chieggo mille volte perdono , se più ch' io non doveva mi fet·mai nella valle; ecco di un salto ani\'O in cima ai monti che sovrastano turi, e qui sia cl1e mi ·concediate licenza, sia che mc la ne· ghiate, io mi fermo da capo. ' « E me la piglio, imperciocchè da queste pendici 10 contempli il mare Tirreno da un lato, c dall'altro lo sgnnrdo si distende Per le corse c le sarde onde sorell e (26) ; ecco le .isole toscane come le Nercidi convenute a domestico colloquio, e gl ' isolotti alcioni · impietriti a fior di acqua , c la Pianosa serpeggiante, boa immenso del Mediterraneo, c più· lontnno le eo.lline della .Maremma c i monti modancsi ed i ligm·i . In fede da galantuomo

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