Francesco Domenico Guerrazzi - La torre di Nonza

LA TOIU\E DI NONZA Ho zolato fuo l'i della bocca. Si die' della mano un picchio su i labbri il buon prete Settembre, e ripigliando a frugare di qua, e a frugare di là non trovava Fedele : allora un pensiero gli venne per la testa : l'avesse portato via il diavolo ! l\la subito dopo prese a dire: ohibò! mi tiene il broncio per le briscole avute; basta, proviamo a fargli uno scongiuro, il quale , se già non si trova chiuso allo inferno, avrà virtù di rompere le costole al demonio, e rendermelo fresco , e bello come rosa. Allora con voce forte gridò: = Fedè, non ti turm·e le orecchie, e s~nti bene le parole del tuo padre spirituale; io ti riporto la stioppetta, che non ha guari volevi adoperare contro i tuoi fratelli corsi; pm·ciò che sia venuto il tempo di usarla contro il nemico; noi partiamo adesso adesso contro i Francesi... o Fedè, se non isbuchi fuori. .. io butto il tuo schioppo sopra un fico.. . i ragazzi lo vedranno... e... = Curato, curato, badate, che a cui troppo tira la cord·a si spezza, urlò Fedelino levandosi ritto su di un letto fra le coperte del quale egli erasi ravviluppato, e quivi aveva atteso a mordersi con tutto agio le mani,. sicchè gli grondavano sangue; - io vi perdono i pugni perchè me ne avete dati degli altt·i.. . più difficilmente i calci, che da voi non ebbi io mai... ma anco questi passino, per, che veuiate a sberteggiarmi per giunta, giuro.. . = Non rammentare, figliuolo mio, il nome di Dio invano, che presto tu gli potresti comparire davanti. Fedele, ascoltami. Tu sai come noi tutti confidassiino non ci avrebbet·o i Francesi rotto la guerra; questa fidanza diventò lusinga. Tu sai come ad ogni modo la tregua dovesse spit·are da qui a quattro giorni; ebbene i Francesi facendo di loro feùe fango hanno assalito a Barbaggio i nostri alla spt·ovvista...

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