Napoleone III e l'Italia - 1859

-31comuni cate le loJ'O viste su questo grave argomenlo, c l'uno c l' altJ·o cercarono di mettersi d'accordo per proporre al papa un piano di rifo1·me1 la cui ur genza c la necessità non erano contestate da a lcuno. Il governo dell ' imperulore volle proporre nettamente i suoi princip ii in questo piano che può rws- ~ume r s i in tal modo: Secolarizzazione del potere amminisrativo, colla foi'mazione di un consiglio di stato, composto di laici incar ica to di esaminare e discutere l e leggi. Uappresentanza accordala a tutti gl' iuterr ssi drl paese in una consulta cle lla dircllumentc tlai consigli proYinciali, od alrneno scelta dal papa su di unu lista di candidati presen tata tla ques ti con~igli e chiamala a deliberare su tutte le leggi ed a votare i l bilancio. Contt·ollo cflìcace delle spese locnli per pal'le dei consig li provinciali, rice,·e nti .la loro delcgaziouc dai uonsigli municipali, essi stess i nominali dagli ell'ltol'i conforme all'editto 24 novembre 1850. Riformn giudiziaria colla promt~lgazione di un codice di legg i civili modellato sul codice Napoleonr, su quello del Lombardo-Veneto o su quello di Napoli. Percezione regolm·e dei pubblici intt·oiti , mediante l'organizzazione rlei metodi di csrizione che esistono in Francia. Finalmente riconciliazione di tutte le classi e di tu tte le opinioni, mediant ~ l 'impiego illuminato e paterno della clemenza verso tutti quelli che volessero fnre una sottomissione rispettosa ul S. P. Qu~ste erano le basi del progetto mandato da Parigi n. Yienna nel mese di giugno -18;)7. Il governo austriac@ lo modificò profondamente e sottopo s~ a stH\ volta un contt·oprogetto, nel quale tutte le guarnntigie di éontrollo pt·oposte dalla Francia erano state quasi cal.'lcellatc. In queste condizioni, la Francia pensò, con ragione, che valeva meglio far nulla piuttosto che unirsi

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