Napoleone III e l'Italia - 1859

;_ 32all' Austria pe1· battere nel ,,. uoto ed ingannare l' aspettazione dell e popolazioni con rlei simulacri di riforme , quando i loro interessi più essenziali reclamano delle serie mi gliorie. Ricusando il suo concorso a delle riforme serie. dopo ayerne ummesso il pl'incipio di llUonu fede , noi siamo com in ti che l' Austria obbedì ad un sentimento politico ch e non sapremmo biasimare, ma che noi dobbiamo constatare. Non potendo fare delle riforme nelle sue provin cie italiane, essa non può lasciarne fare nelle altre parti d' Itulin. Essa l'aveva ben capito nel ,t81o, allorquando proibiva al re di Napoli , coll' articolo segr eto del trattato che abbiamo già citato, cc di ammettere dci cambiamPnti ehe non potessero conciliarsi coi principii adottati da essa pel gov erno delle su e provincie italiane. » Con la sicurezza del colpo d' occhio che appartiene al signor di IUetternich, quell ' uomo ùi Stato posava così il principio della situazione che si è prodotta dippoi , e che non può lasciare ormai alC.utHl illusione . Dimandare all'Austria di applicare alla Lombardia un regime più dolce e più liberale, sarebbe propode un suicidio. Evidentemente la sua dominazione non può rna nl cnersi nell ' nltu Italia se non eolio forzn ; og11i llbcrlù che conc edr sse n ques lo pne5e conquist.alo sa rebbe un ' anna di cui esso si servirebbe pe1· emnnci parsi. ì\la non è tutto: come lo ha sì bene capito il signor di ì\ie lternich nel 1815: che gli Stati Romani , che Napoli , che la Toscana siano poste in condizioni ammini strative mi gliori ed il primo e[elto .di questo eambiamento sarù necessariamente di creare fra t(uesti Stati e la Lombardia un ' le.game òi cui l'Austria ri~ se ntirà immediatamente le stretture. Così l'Austria sa&·ebbe minaccinta in Italia, ' non ~olo dalle riforme ch' essa farebbe ne lle sue p&'OYincie, ma altresì da quelle che si farebbero negli Stati in- <lipetHl~nti. Essa è con :lannatn ad oppon·e una resi-

RkJQdWJsaXNoZXIy MTExMDY2NQ==