Marco Minghetti - Discorso alla Camera dei deputati il dì 12 dicembre 1863 ...

29 mi ha potuto fornire documenti per la seconda ricerca.~ Quella tassa essendo basata sulle denuncie degli interessati, non si può temere che le rendite vengano esagerate i invece è più congetturabile che le denuncie siano inferiori al vero. . Ora dalle ricerche fatte risulta che le rendite dei corpi morali ai quali è applicata la tassa di manomorta furono denunziate in 162 milioni annui. Di queste però non tutte vengono da beni stabili, vi sono delle rendite di altro genere; ma togliendo anche queste rendite di vario genere, si desume che pei beni rurali, fabbricati ed opifizi, la loro rendita netta sale circa a 94 milioni. Da questa rendita sono detratte le tasse, le spese di manutenzione, le quali sono state determinate per gli opifici al 30 per cento della rendita locativa, pei fabbricati al 15 per cento, pei beni rustici con fabbricati colonici al 4 per cento. Ognuno vede dunque che là vi è una massa ingente di beni, i quali possono essere ridonati alla circolazione con una conversione che porgerebbe alle :finanze il tempo ed il modo di giungere alloro ristabilimento comp~eto, quando sia fatta con molta cautela e con rispetto alla giustizia. Sì, o signori, io credo che lo Stato anche il più liberale possa, consacrando la proprietà, e non violandola mai, determinare per i corpi morali, per glr enti a cui esso dà la personalità giuridica che la proprietà loro non sia immobile. Solo nella conversione egli deve avere in mira due cose, l'una la giustizia, cioè a dire ~he in questa conversione non si operi una spogliazione, in tuttò od in parte, della proprietà che ha dichiarata sacra i l'altra, la cautela del tempo, perchè non si deve un'ope-

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