Max Nettlau - Saverio Merlino

non iniziati, un termine descrittivo-<:ostruuivo v.alesse di piU d'un termine critico-distruttivo.) "\Con questo fine sono srnti scelti due sistern.i di ricostruzione sociale: j) -eoHettiivismo e il eO'JllunU.mo. La formula .d6l primo: a 'Ciascuno se·condo i propri servizi, implioo la poasibilit,.i di separare il ]avor,o d'un inOioviduo da qll'ello d'un altro, e di distin·guere n·el prodotto d'un lavoro fatto fo societli la parte dovuta a un produttore da quella dovulla ad un ahro. Si vede ohe .tale separazione, aniche quarldo fogse po1JSibile, non sarebbe desideroMle. "A ques1a fof'!ntula i comunisti oon1roppongono la seguente: a <:iasouno secor,do le proprie necessita; la quale in seguito é -st:ata tradotta cosi: «consumo libero delle cose •la cui quantiit.i sobrahbonda, ossia srrpera i bisogni; distribuzione per testa, ossia in 1>3rti uguali, di .quelle che scarseggiano. "PerO Miche questa Iorm-u:Ja -si presta a serie obiezioni. ,Infatti, in un'economia razionale e ben or.dinata non si produce altro che il necessario; raggiunto il limite del 'lleeessario in un dato ramo della produzione, le energie ed i mezzi eccedenti si impiegan-0 a per.fezionaTne un altro, a1hrganido cosi il cirooJo dei bisogni ohe si possono soddisfare. M1anean'do quindi la condizione posta dai comunisti per l'applicazione dell'a loro m"rssima favorito, «a ciascuno secondo i suoi bisiogni>, 'llOn rintane delJa loro teoria ahr-0 che l'espediente, poco comunista e un po' autoritari-O. deJla d-i'stribuzione per te&ta." (Argamento la cui e!ficaeia si comprende sempre piU nel nostro mondo • pr'e&ente, in cui le pos,sibilitli di produzione sono diventate giga·nte-sclle, in cui la profduzione ,sregolata, basat:i .sulla corroorrenza é, in certi rami, enorme, ma in cui non si s-o,dd;isfanole .necef6itii pill m<>!destein a1tri terreni, e solo si creano malessere, conrusione e 'Slforzi fraudolenti per arrivare ::rd aie.una regolarizzazione, che iperO neanche lontanamente si tra·duoo in benessere pili o meno ,normale. Rirnan·e, quindi, tutto da fore, ed ogni riad':i.ttamonto e<1uo ed ugualitario d·eHa produzione, per un tempo indefini10 non creerebbe chie lo -strettiamente neces:sarfo, razionato •in porzioni misere, 00 una pres(I nel mucchio nei magazzini presenti non servirebhe dhe ai primi arrivati old ai piti forti e, lasciando il vuoto, aocentl.lerebbe il primo problema: quello di pro·dur.re il neoe.ssari-0, che precede il problema: creare un'abbondanza che permetta una nuova e .peri.mlanente presa nel mucchio.) ~CiO non ostarne, se il CO'Ut,u,nismonon ci dii le norme precise per le rebzioni econornic-he fra j m'einbri def,Ja n-u(,v4 sooiet.i, corrisponde perfettamente a-Ha sua natura, alla sua essenza, ohe é la soli!dariet.i. GJi uomini saran portati dai loro ste9$Ì interessi a rfar causa comune, a co.ndividere (11)Cr dir cosi) il tetto ,e il pane, a sovvenire .J'UJ10alle necessita d·ell'altro: e, praticamente, la distribuzione dei prodotti ,sj funi in ragione deJle neeessi1.i, senza sottigliezze di contabilita, senza mesdhinitii ,o avi'dit3 di nessuna s1>ecic, anohe ,qugnd·o i ,pr-O<louistessi non siano a.ssolutonie.nte sovrabbon·d-an1<i. B blioteca G ~o B1anc :'l

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