Tito Mammoli - Novembre

-8Dcll'uom, pietoso il rito della pace, Un pensiero e una croce raccoglieva. Qui con l'ultimo fior, l'ultimo addio Il superstite reca ai muti avelli Fatti sacri dal pianto e all'arte sacri Chi mi tl'avolve in mezzo a un turbinoso l\lar di ricordi?... Fra.gil navicella Senza legge e governo, il verso mio Nel gran mar del pensiero or si disperde... Oh! se un raggio d'amor piovesse almanco Sulle scomposte immagini del Vero, Forse per l'aura volerebbe il canto, Come preludio di novella fede. - È profonda la notte; il leggendario Ballo mac~1bro degli estinti, il mio Pensicr vede fra l' urne... e al suoi confuse Giacer tiare, e corone, e spade, e cenci, E scricchiolanti catene alla danza Vorticosa dei morti... eterna rabbia Ai carnefici umani che una legge Tutti accomuna entro la madre zolla. Della diva giustizia eterno esempio ! - - Per delira ferocia, invan tentàt·o Con le fiamme dei roghi i Torquemada, l\Jostri nefandi di nefande leggi, L'eterna pace allontanar da l'arche A mille a mille vittime riarse, Onde la vampa fumida ancor pute, E ' l secol nostro rende maledetto. Ma tu, tu divo 1\lartire, il sorriso Immutabil serbasti... I farisei Ti spcnscr sul Calvario, i sacerdoti Ti ucciscr sulle pire e ' l nome tuo

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