Giuseppe Ferrari - L'Italia dopo il colpo di Stato del 2 dicembre 1851

7n Ch·c dobblarno !noì ·ianpu'tarc ai pontefici 1 le diYi · ·sioni rnorali, e non le ru.atcriali, la gue1Ta interna , ·la grtct·r-a radicata nel suolo, in ogni St.at.o: noi d(~h· biamo iauputare ai pontefici le dissensioni che nell a lin~ua tradiz1ona'le dell~ politica vennero .chiarnal(~ -col ·no t ne speclale di dt"visioni itatiane. Il papato sta - . biH l' itnpet·o in Italia: d' i~1di l'Italia divisa in due ·parti ostili, sottoposta a due potenze .europee, tolt a . . ' all'unità di una confederazione nazionale, subot'di - nata a du.e. tendenze opposte, a una dualità superiore agli sforzi degli Italiani . Quindi la dualità stessa tt~asportata nel cuore di ogni ·Stato (feudo, repuhlh·a o siguoria)', perchè il pontefice e l' irnpcratore erano i due capi diretti, legiltin1i a cui ogni Italiano doveva ollbedienza p a· ima di obbedire al feudatario, alla rcpublica o alla signot'ia. Quindi il papat.o, lottando coll ' iinpero, diventava causa di dissensioni eterne in ogni Stato, in ogni città, in ogni con-lune n\tll alo , dove et·anvi necessariamente pontifiej e ilnpc t~ia li , guelfi c ghibellini, neo -guelfi c neo-ghibellini: quind i i l'orriani e i Viseonti di ~1ilano, i Buondellnonti e gli Uberti di Firenze, i Conti e ·i Visconti di Pisa, i Larnhertazzi e i Geremei di Bologna, i Bianchi e i Neri della 'fos,~ana, i Bianchi e i Rossi di 'freviso, i Pina-- , tnouti e · i Bonacolsi di ~1antova, i Polentan i e i 'fra · vcrsar·i di Ravenna, ecc., ecc. ()n indi ogni citti1, ogui borgo rilnase aperto all' intl.nenza dell ' ilnpero e del pa - p~to, in guisa che ogni ele~ione di un conclave , ogni d·iscesa itnperiale capovolgeva tutti i dati della poli - tica italiana, ed era segnale a lunga serie di rivolu-

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