Giuseppe Ferrari - L'Italia dopo il colpo di Stato del 2 dicembre 1851

/ \ 60 l ' inspirava l'unità a' suoi seltari, se si dimentica che tre anni sono l' ltaHa era albertista e pontifica le,: che tutti i suoi capi et~ano eoncordi nel dop p~ o errore, éhe .unaninli erano nel sotlra r·si alla rivoluzione fr·an ~ l cese, e che l'unità offr·iva il vantaggio di riprodurre gli errori passati, di dissimulat~ne l'antica fortna c d i salvare uomini incadaveriti dando 'loro una fittizia coerenza dinanzi a n)enti inorganiche, nuove alla discussione e facili a sn1arrirsi nel pritno tun1ulto. L'unità era l' et~edilà di Pio IX e di Carlo Alberto: giustificava essa il passato entusiastno per Pio IX che poteva attuare J' unità, giustifiQava le ~dulazioni a Carlo Alberto che p,oteva . unificare l'Italia, permetteva di ripudiare Pio IX e Carlo Alberto che non avevano ridolta ad atto l'unità., per1netteva ·di chieùere il potere, di sottrarlo alla rivoluzione, di rec·la4 mare dittature pet~chè non si proc·ede all'unità senza sopprhnere gli otto parlan1eoti, senza attuare otto colpi di Stato, senza prepararli con raggit~o anticipalo, senza involget~e nel mistero la sorte ·di otto capitali, di tutta l'Il. alia. Quindi la pretensione che og.ni paese insorto, 'fosse pure Pizzo o Annen1asse, di ventasse l'Italia, agisse ~ nome di tutta l'Italia, esercitasse la diltalut~a italiana' fosse convegno necessario di dittatori unjtari, e quivi pure non vi fosse assen1-: blea. E in vero, alla primà interpellazione gli unitari_.. non sarebbèro stati sconfitti~ potevano proporre a cielo aperto la rovina di Torino, di Milnt:to, di Firenze, di NaP-oli,. di Palertno? potevano chiedere ai p o~ poli il diri~~o d'imitare d'un tratto Lui~. XI, la Sainl~ l

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