Giuseppe Ferrari - L'Italia dopo il colpo di Stato del 2 dicembre 1851

59 gere all' unità colla monarchia?. La monarchia sa· rebbe il mezzo pii1 certo purchè si creda alla monarchia, JlUrchè siano da tutti -venerate le p~rsone regie~ purchè si obbedisca ciec.atnente al diritto delle sue~ ~essioni, purchè l'Italia attuale diventi la Spagna del medio evo, purchè, dico io, un re diventi successivamente nel corso de' ~ecoli re di Piemonte, arciduca di Lombardia, duca di Parma e di Modena, granduca di Toscana, re delle Due S'icilie, senatore di Roma, doge di Venezia e capitano della republica ·di San Marino. Chi eserebbe offt'ir·c quest' avvenh·e pacifico e carlovingia alla casa di Savoja, minacciata dalla democrazia ft~ancese, oùiata dai principi italiani, in· ~erta a Genova, mal sicura nella stessa Savoja, condannata alla necessità di combattere o di abdicare, l di tradire o di cadere~ Dove sono i disegni, i tnalrimoni, le successioni, la fedeltà, l'adorazione che nell' .èra delle repub·Hche devono innalzare la nuova mo.- Jlarchia e rendere .fortissima ,nna dinastia costre.tta a lasciar .J:>redicare sette volte in cas.a sua il disprezzo delle dinastie? Dovrebbe poi l'iniziativa della Francia essere capovolta e dettar plebisciti all'interno per· co· stituire una monarchia in Italia~ L' ·unità è essenzialmente devastatrice, si svolge necessariarnente colle conquiste, colle dedizioni, col- ·la monarchia; non si ottiene senza combattere la libertà, senza proporre devastazioni sì àssurde, che nessuno, assolutanien1 te nessuno oserebbe parlarne nemmeno per negarne la necessità. Ciò posto, male si potrebbe re.ta:rler ragione dello sfrenato amore che

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