Giuseppe Ferrari - L'Italia dopo il colpo di Stato del 2 dicembre 1851

' .. 45 no in unitari o federali, secondo che bannio un solo o più centri: sarà pern1esso ad ,ognuno il preferire l' uniLà o la federazione, Roma o .la Grecia, la Franeia o gli Stati Uniti; non è permesso ad alcuno il ,disconoscere una differenza inconteslata in tutti i ten1pi e in tutti i paesi. " .Abbiamo definiti i termini: ci rin1ane di scegliere; a priori il diba.ttin1ento tra l'unità e la federazione è 1neran1ente dia-lettico.; fatta astrazione dal paese in cui si ~iv~, n1ilitano c.onsi.der~zioni importanti in favore delle due forn1e opposte. Da una parte sembra che la concentrazione del .potere in una sol,a capitale costituisca un privilegi.o in favore di un luogo; la vita politica resta paralizzata nelle provincie, pérdono esse i n1ille vantaggi confis-cati dalla capitale; questa .le do1nina ., impone loro i casi, gli evenq della sua posizione; il caso non è intelligente; può .e.ssere ti~annico. Poi, l'ideale della civiltà, 11 ideale dell'umanità si . presenta naturalmente ' ~on1e una federazione generale di popoli, di cui ciascun popolo sarebbe alla sua volta interiorrnenle ordinato per mezzo di una federazione nazionale. D'altra parte, si può oppor,re che evidente è la necessità d'un sol centro, evidente la ne'cessilà di non disperdere Je forze intellettuali e n1ilitari · della nazione; pitl rapido è ogni moto' che pat~te da un centro; e se propaga rapidò il male, ne propaga altresì prontan1en.te n rin1edio. Noi nqn vogliamo occuparci di una discussione dialettica, non vogliamo far giu,oco di antitesi e avvolgerci in contradizioni sterili e senza uscita. La scelta tra la fe- ...

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