Giuseppe Ferrari - L'Italia dopo il colpo di Stato del 2 dicembre 1851

l l 27 è morta nel1792; Luigi XVIII e Luigi Filippo pole· vano credersi re; di fatto, erano dittatori o quasi dit· tatori; poteri vitalizi, governi di transizione. Non havvi monarchia là dove l'errore d'un ministro compronlelte la dinastia, Jà dove il governo è in balia della discussione o della guerra, là dove chi ha torto cade, là do·ve il capo dello Stato non può durare nè demente come Carlo VII o Giorgio III, n è infante come lsa .. hella di Spagna, ·Bè imbecille come Ferdinando d' Austria: non havvi monarchia là dove il capo dello Sta.. to non ha diri1to prop'rio, e non è personalmente inviolabile e sacro nella coscienza de' popoli; non havvi 1nonarchia là dove il governo riposa spl capo di un sol uotno esposto ai mille casi della politica e dell'umanità. La Francia, votando per Luigi Bonaparte, volle una dittatura, volle Napoleone trasportato nelle nuove circostanze della rivoluzione sociale; · il plebiscito è voto, è atto di rivoluzione. Respinge esso il governo ,provisorjo del 1848 perchè largo di promesse, restio all'azione e impotente ad attuare .i principj proclamati: il plebiscito res.pinge il gov-erno di Cavaignac perchè fece salva l'antica società e stava per rendere il potere ai regj: il plebiscito respinge l' assen1blea nazionale che ricostituiva l' ineguagliaÌlza monarchica promettendo libertà republica~a. Il plebiscito ' adunque ha tracciato una linea di sangue tr.a il pas- "· sato e l'avvenire, ha congedato ch·i mentiva, chi tradiva, chi tremava di esset~e l' uom0 del popolo: e vedete qual è la forza delle cose! trascinato dal proprio plebiscito, Luigi Bonaparte ha decretato il credito l

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