Giuseppe Ferrari - L'Italia dopo il colpo di Stato del 2 dicembre 1851

25 l ri, svanivano le teorie della libertà astratta, dell' associazione . astratta, della dittatura indetern1inata, del voto unìversale senza principj', dell' en1pir·ismo che sostituisce alla den1ocrazia i mezzi della democrazia. Rimane intatto quanto non poteva perire. Se fu dispersa l' assen1blea francese, se furono oppresse le associa~ioni popolari, fu forse chiusa la piaga delle società moderne, il pauperismo? Il colpo di Stato ha forse fatto cessare la lotta tra il povero e il ricco? Ha dispensato il governo dalla necessità di proteggere l'antica società colla forza di un esercito eccedente? Ha dispensato i capi dell'esercito 9a11a necessità di tenersi stretti ,coi ca p~ del culto? La religione è forse salva dalle mille menHte che le danno la storia e la filosofia? La Bibbia è in oggi più vera? La Francia è forse sotto il regno del diritto? E in Italia l' Austria è perdonata dai Lombardo-Veneti? Il pontefice è an1ato dagli Italiani? è rispettato come il rappresentante di Dio sulla terra? Il ço1po di Stato non distrusse se non l'aspettativa materiale del 18n2, la sper~nza messiaca di una rivoluzione a giorno prefisso, a data scadenza, a mezzi p.redeterminali col soccorso di una costituzione eg.ualmente aborrita dalla reazionè e dalla democrazia. Dicevasi attendiamo il 1852; n1a il còmando stesso di attendere rive .. lava una secreta impotenza; ma i t' timore di una disfatta era nel cuore degli uomini pii1 ar~iti; ma lo sfavore delle publicazioni democratiche disanimava l i giornali, la stampa, il coml)lercio librario; n1a n è le multe, nè la prigione, n è le leggi repressi ve spie...

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