Giuseppe Ferrari - L'Italia dopo il colpo di Stato del 2 dicembre 1851

128 l pace, di confid.cnza, ù' ignoranza; quella di Carlo AI - bcrto silnbolo d'inganno, di turnulto, di delus·ioni, e definitivamente la Ft~ancia respinta perehè la ca· d uta fosse inevitabile. - E con1e supporre la buona fede nei capi? Avevano essi chiesto l' itnpossihìl c dal i 830, erano essi stati carbonari, cospiratori giu - ~~ando eccidj in1aginari; l' ultin1o tra essi, interrog~ to nel t85t su lla possibilità di rendere adorato il pnn- ~ tefice, ditt(\tore il Carignano, inutile una rivoluzio - ne di F1·ancia, avrebbe risposto che i tre errori er·a - no sogni da convento; sollecitato a dar n1ano al pon · teficc, a scgt~ire il Carignano e a respingere la reptlblica frcincesc, avrebbe sdegnosan1enle rifiutato ; accusato de' tre errori, si sarebbe detto calunniato chiedendo sangue per l'ingiuriosa taccia. E si dirà che l'interesse non traviava le rnenti? I ricchi tetnevano la r·ivoluzione più che l' .imperatore, la Francia più che il ponletìce; i r r gj l'intesero e s'intesero; la vanità trascinò gli altri; e gli uotnini del t 830 fecero a gara per farsi capi di tnoto contrario onde ,~esta1· se1npre capi secnndo l'arte del principe . _ Quanto nli· addolorò, quanto sot·se più inaspettato per n1e, fu la concordia della cospirazione a disfare tutti gli Stati, a sommuovere ogni borgo senza la luce d'alcun' idea, sì che il disordine era profondo quanto le radici del papato e dell' imperp. Il senso comune ile' popoli 'Vaniva, e sul suolo somn1osso non si s·H- •·ebbe cotnpita neppure la reazione se primo principio della reaziope italia~a non fosse di essel'e t1·ad izionaJn1entc internazionale, europea e dip~nden te

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