Giuseppe Ferrari - L'Italia dopo il colpo di Stato del 2 dicembre 1851

.ft7 pl--udenza, dciÌa circospezione) con vera den1ocrazia , çon devozione ai pt·incipj, con paziente patriotisnto, con vene,ranlla disinvoltura, l'Austria sarebbe esautorata e'" l' egetnonia trionfante. Quindi invettive, sdegni, escandescenze; urli letterari, pu~t)alate politiche (~(Hltro gli infarni, i codardi, gli scellcratissirni loro propri atnici che non avevano indovinato e ·secon - dato ogni loro git·avolta. Indi la conclusione che urgeva il rinnovamento di un risorgimento che fosse la continuazione dello scorso risorgimento preso al rovescio. Havvi un mezzo per apprezzare codeste pole1niche: chiedasi il lettore se la Ft,ancia, l"' Inghilterra o la Spagna publi(~.arono n1ai un sol libro di poli t iea eorrente che eguagliasse la rnole inane degli ' . seritti sulla rivoluzione italiana. rranle parole e sì infelice evento non rivelano for·se un profondissilno raggit·o? Il raggil,o non è forse aperta1nente confessato dai capi che dichiarano d'aver Incnlito dottrine f~ lodi e biasin1i e tutto nell'interesse publico? E Ja <·ospirazione dei ~api non sussisfe forse nelle idee dopo la schiantata unanhnità? Non abbian1o · visti unanin1i e rcgj e pontHìcj e unitarj contro cfnelli chi , aveàno ripudiato ogni rnena? E quanti pa,etendevansi irrcfa~enabili republicani non ~urono forse egnalmen- . t.e iflgiut·iosi, égualn1ente calolici, egualtnente nl onarchiei, e condannali dal passato err~re; e proce - (iPre colle rnédesitne arti? Che ~pii1? l'oltrepassava- · no, e ci n1inacciavano fa·enetici e sciapili di pugnalar·ci, e la n1inaccia era st~n1pata,. e codesti cavalieri · .del pugnale o rcpublicani da sgabello, prosternati ,

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