Giuseppe Ferrari - L'Italia dopo il colpo di Stato del 2 dicembre 1851

113 patto che gli individui siano subordinati ~li uni Hgli altri, qisp_9s.ti in gerarchie, infeudati con giuramento · ) ad individui rnisteriosi, a progetti occulti. I prin · cipj diventano sospetti se svolli liberamente; invece di chiedere qual è ,il valore di un concetto, si chiede chi l'ha suggerito, chi l'ha approvato, chi .l'ha re -.. spinto ;· sembra eres~a l'indipendenza, deli.tto il ·libero csan1e: degli scritti non s'intende se non il biasimo o l'encomio dato agli uomini, n è si gu~rda alla giustizia o all'i~giustizia, al ve,ro o al falso~ se ·convien ,pure riconosèere una .forza al pensiet;·n, se ne disconosce il seri so, si cf·ede all'eloquio, non all'.idea, e vorrebbesi dedurre la t· i voluzione .dalla di5ci'plina ,, da una · direzione, da un materiale di guerra,. da un' .autorità astratta~ creala . oall' astrazione dell'ingegno; ogni , sforzo ridtH~esi ·a cornbitlare le persone, a rayvicin~ ­ , re gli_ingegni, a forrnat~e · regni fondati sui quasi; sui se, sui forse, sùi puntelli di adesioni n è affermative, nè ·negative, sulla dissimulazione deHe 'differenze _e de li e ·con tradizioni. L'uno fa il sacrifizio della prop1~ia opinione · alla patrz·a ~ altri promette di tacere - l e di approvare qu.ello che r·iuscit·à, altri promette di mentire per cortesia, di adulare per gentilezza , pa·o1nette altri di scrivere il sì ed· il no in verso e in 1 prosa, in ottavo e in quar·to, aUri pron1ette di tental re l' in1presa, essendo innocuo il tentare, c'ioè il rov i·· nar·e una rivoluzione; è stapilito, è inteso che si .de ve procedere all' unanh11ità ponlificalmente, alla cieca . . Guai a .chi sfugge all'unanimità! è circonvenuto, asiediato; sono accettati i suoi principj purchè vengaFERRARI l' 8

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