Giuseppe Ferrari - L'Italia dopo il colpo di Stato del 2 dicembre 1851

109 ogni uon1o dotto o indotto, democratico o regio, che la causa vinta o perduta a Milano era vinta o per - duta nel regno. Quindi a Vienna erano utilizzati gli errori dell' anunin istrazione napoleon i ca: Venezia era i· esa a sè stessa, ~todena alla propria tradizione; e la sola uni là che 'rin1asc, che nessun ltaliano dimenticò, che fece odiosi gli uotnini del 18t !.~: e infelici i traviati che li seguivano, la sola unità ehe trionfò fu quella della rivoluzione identica in ogni paese, non 1 quella che itnitava la fortna esterna della Francia. Perciò Napoleone a Sant'Elena poteva dire : « Per >> quanto riguard~ i quindici milioni d' l taliani, l' agl) glon1erazione era già assai avanzata; non restava >più che d'invecchiare; ed ogni giorno malut·ava »in essi l'unità di principj e di legislazione, quella » di pensare e di sentire, questo cemento sicuro e in- >> fallibile delle agglon1erazioni umane. La riunione >> del Piernontc alla Francia , e quella di Parrna, della » Toscana c di Roma non erano state che provviso- , >' rie nel mio pensiero; e non avevauo altro scopo \ »fuo ri quello di sorvegliare , di assicurare, di far pro- >• gt·cdire l'educazione nazionale degli Italiani. E ve- > dete se io giudicava bene , e qual sia l' irnpero del le >> leggi con1uni ! Le parli unite all' i1npero, benchè » quest'unione paresse per fatto nostro l'ingiuria ) dell'invasione e operata in dispetto del loro pa .. )) triotisrno italiano, queste medesime parli sono sta- )) te precisamente quelle che più delle altre ci sono >rin1astc affezionate . In oggi eh~ sono rese a sè stes- ... "

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