Giuseppe Ferrari - L'Italia dopo il colpo di Stato del 2 dicembre 1851

108 ùei nuovi confini, e le leggi della ,rivoluzione ·con1p~nsavano nel con1plesso tutti i mali .parziali dell' atn .. rninistra.zione. La fcder~azione rcpublicana non ha alt~ r~o intento che di assicurare la terra alle idee, di togl'\ere ogni discussion~ sui confini pet~ p~ .. ogredire coi princi~pj; c bastava al 18 t 4 come bastet~ebbe pu r sempre, fossero pure quattro o venti ' gli s ,tati ita- ]~ani. Che qui noi ci ,dichiarian1o assolut.amenl,e o p- ~ portunisti: laddove il diritto pitt non p'arla regni pure la fort~na; non sian1o noi i pad~oni d~lla natura, \ n è vorremmo rivendicare l dìt~itti di Modena sconfitta dal fato, in quef modo stesso che non vogliarno rivendicare i diritti di Ferrno, di Spoleti, di Camerino· . ' o di ·Beneven.to. La rivoluzione deve pritneggiarc su ogni r. osa. Quindi la nostra cr-itica del~ regno d' ( .. . . l ' t.aHa è· spiegazione non giustificazione di una rivo l t a ' . aristocratica, è critica l dornestica a chi ordinava l' I- . \ talif;l. l Tolte le .asse1nblée, tolla la liber·tà, concentrata la rivoJuzione nel governo, affidato il gq·vern9 ad • · uomini devoti a prinsjpi nuovi, aa impiegati scono1 sciuti, co1ne mai ·'la rc~zione non. si- sarebbe prevalsa di tanti falli per calunniare gli atti de' nuovi governi? come mai avt~ebbe rinunziato alla tentazione d.i suscitare e propagare il Inalcontento de' centri spodestati o della stessa Milàno stordit~ dalla propria ricchezza? Se anch·e Beauhar·nais fosse rimasto a Milano, se anche avesse trionfato della n1ise.ra sotnmos- , sa del 1814, a Venezi'a, a Genova, a Bol'?gna, ad An- . ~ona, a Modena non eravi l'opinione che ,crea la capitale, la persuasione intima, inveterata, ' con1une ad

RkJQdWJsaXNoZXIy MTExMDY2NQ==