Giuseppe Ferrari - L'Italia dopo il colpo di Stato del 2 dicembre 1851

105 Napoleone fu l' et~oe dell'unità ; egli ridusse ad atto il concetto, e riprodusse la grandezza, i limiti, i vizi della teoria di Machia'velli. La grandezza di Nap.oleon.e fu di rappresentare la rivoluzione, di rias ... sumer·la nella sua persona, di trasportarla in Italia , di ordinaria nel regno d'Italia, che vendicava il regno dei Longobardi e ·quindi rovesciava l' in1 pero , vince~a il _papato; e dava all'Italia intera le stesse leggi, le stesse tnstituzioni, gli stessi principj. Napoleone in1pose al concetto dell'unita gli stessi limiti che riceveva in Machiavelli: in Machiavelli la libertà era individua, era liberazione della mente del politico, dell' uorno di Stato; l' en1ancipazione d'Italia, la guerra a Cesare ed a Cristo riducevasi in Nlachiavelli ad un secreto di gabinetto, acl una specie di ragion di Stato, e la rivoltlzione in lui era secreto, dipendeva da un capo, riposava su di una sola testa; Istessan1ente per Napoleone le moltitudini erano lascia te all'antica religione, aIl' antico pregiudizio, estranee alla ri voluzio~e; quindi erano esse dominate dall'idea imperiale e dall'antica ignoranza' rnentre il capo combatteva r in1peratorc/e imprigionava il pontefice; quindi la liberazione napoleonica trasformata in Li- . rannia conlradilloria, e dissimulata la contradizione da un sconsigliato classicismo che tra~curava ogni mio libro Fico et l' ltalie, Paris, 1841, per giuqgere alla stessa conclusione, che la di"'isione (geografica) era lrz sola forza dell'italia, e che\gli Stati italiani lotta"'ano egual1nente contro l'unità e con.. tro lo straniero, pag. 45. l \

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