Giuseppe Ferrari - L'Italia dopo il colpo di Stato del 2 dicembre 1851

• r 102 ) cor~a tutta quella provincia. Dove so n rnolti capi >> (centri) se non si spengon tutti uno per un~, non ~ speri n1ai alcuno esser di quel paese pacifico signo- ' >> re. Il re di . Spagna, vinto che ebbe don Antonio, )) in un dì si fece signore di tutto il Portogallo. - >> Nell'antica Italia essendo stati in somn1a riputazio- » ne· i Sannili, i Latini, i Toscani, i Capuani, i Ta- , » rentini, cc., ogni cosa diventò snervata e quasi ri- .. )) dotta al niente divenuti che furono di lei signori i ))Romani .. ,.. Ora chi è di sì duro cuore a' tctnpi no- > stri che egli patisse di vedere in quattro anni di- ))strutto Napoli, Ron1a e Venezia, le quali non però » asson1iglio a Taranto, a Capua, a Siracusa, per ve- )) der per mezzo di così dolorosa unione un sol prin- , cipe regnare in Italia? E a che fine? per veder » un' altra volta cospirare tutti i popoli italiani con- >> tro questo assoluto principe, diventato, superbo e· » 1nostruoso capo contro le proprie meLnbr·ri sue, co- » tne fecero i Picenti, i Marsi, i Pclligni, i ~larrucci- )) n i, i Lucani, i Sannili , tutti popoli d'Italia, pren- ))dendo le artni dopo questa tanto bramala unione >>contro a' Ro1nani, chiamata da essi la guerra so- , » cic;tle, per· conto della molta lot~o impetuosità l'an- » no d eli~ città 665, la quale durata n1olti anni con »odio incredibile da ambe le parti, e da altri popoli >, d'I talia seguitata, quante uccisioni di generali, di ,> eserciti, quante desolazioni di città e di paesi, quan- >> la strage e incendio si fosse portata seco leggan- ·» sene le istorie loro 1nedesin1e (t) » • ( t) Vedi AMMIRATo, gli Opuscoli: già trascrissi il passo citato ne-l

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