Gli israeliti italiani nella guerra 1915-1918

8! , . ; \ .. fiuto ·del sangue,· il sibilo del piotnbo, Lo scoppio delLe granate, il rombo del ..cannone fossero voci · incoraggianti, riecheggianti di valore e di vendetta nel suo pett o, e, fatto perciò più animoso, non pensa più, non vede più il pericolo, n1a ·solo ·la fìo-ura n1aestosa dell'Italia, . dell,a . Patria, la quale gli sta d'innanzi amn1irando e gloriandosi di aver dato la vita a così generosi e meraviglioci figliuoli; ma in quella che egli è tutto preso dalla splendida visione ~ella P atria, reclina al suolo, colpito a tnorte dal nemico. - Aprile rgr6. RAG. MARIO SACERDOTE . A 22 anni di età si è appena all 'inizio della vita ; è allora che cominciano a sbocciare le rose ddla speranza, e l 'uomo vaga con la mente in lontane piaghe di sogni. che egli pensa di raggiungere durant e il corso della vita mortale. E solo 22 anni contava il Rag. Mario Sacerdote quando la P atria faceva appello ai suoi figli affinchè la sorreggessero nel conseguimento di quegli ideali, che erano la sua grande aspir azione. Quell' appello non fu invano per Mario Sacerdote, il quale rislJOSe subito plaudendo al fine che l'Italia si proponeva di conseguire; e indossò la divisa grigio-verde e prese il grado di sottotenent~ di fanteria con l'anin1o pieno di fede, eli speranza e di an1ore per combattere per il concretamente di quella idea san-... Fin dal primo momento gli arrise il pensiero del sacrificio poichè nulla vi ha di più grap.de, di più puro, di più etereo che il sacrificarsi per la grandézza della Patria, il cui prestigio di fronte all 'umanità non è già nel nurnero degli ahitanti ma nel mettere in valore la sua potenzialità morale e politica. Subito che è entrato nell 'esercito, l\tl ario SaC'erdote si è trovato in prima linea sotto il fuoco nemico. Se er a entrato nello esercito con tutto l' entu~iasmo derivante dall'ardent~ amore <~i Patria e cì.al sno ardore giovanile, comprendendo la bellezza del sacrificio, era gin'3to che egli esplicasse nei cimenti sanguinosi il suo valore e il suo coraggio. E combattè sempre da valoroso; e guidava i suoi soldati con incitamenti che sembravano manifestazioni di giubilo e alla t est a di e si dava l'esempio con l'azione. Nessun pericolo lo rese mai perplesso, nessun ost aC'olo valse ad arrest arlo: i soldati d'Italia non conoscono perplessità, non li avviliscono le ferite e muoiono benedicendo l'Italia e portando la sua imtnagine profondan1ent e impressa nel cuorè. . ,. 6 \

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