Gli israeliti italiani nella guerra 1915-1918

\ tuodo con cui, anche nei tempi moderni, si comportavano con i popoli soggetti. E perciò quando Abramo Polacco fu chiamato sotto le anni e mandato al fronte, gli parve che egli compisse una generosa vendetta contro coloro che prima avevano tiranneggiato la sua terra natia e ora avrebbero voluto invaderla per ripristinare la tirannia antica. Ma egli sapeva portare il suo contributo di forze e di eroismo cont ro i nemici antichi e moderni e non solo difendere da essi la Patria, ma inalza rla ancora verso quelle idealità nelle quali si sarebbero concretati e compiuti i suoi destini. Chiamato a compiere il suo dovere t1ei primi giorni della guerra quale soldato, dopo tre mesi fu promosso caporale ed in seguito ammesso al corso allievi ufficiali . Nel novembre ùel 1915 fu promosso sottotenente di fanteria, e in un aspro combattimento sacrificò la sua giovane esistenza all'ideale della Patria. I suoi genitori non appresero la morte di lui che dopo due mesi di ansie atroci; due mesi di torn1ento con lo spirito sospeso e nell 'incertezza e nel timore di una catastrofe; ma il loro dolore fu attenuato dal sapere che il loro Abran1o in quel combattimento del gennaio 1916, aveva con1battnto leoninamente, alla testa del suo plotone, che incoraggiava con la più _.grande espressione di coraggio e di eroismo. Cadde, sì, ma gloriosamente, e con quella gloriosa caduta sul campo dell'onore e dove si cen1entava col sangue la grandezza d'Italia, si è creata l'immortal-ità sp]rjtuale nella storia delle rivendicazioni della Patria. ROBERTO PONTREThllOI~I Roberto Pontremoli, tenente nel 130° fanteria, era nato a ~~Iilano, la città delle grandi rivoluzioni e delle Cinque Giornate, il 24 gennaio del 1894. Appena scoppiò la guerra fra l'Italia e l'Austria, fu mandato al fronte, in prin1a linea, nella linea del fuoco. Visse per molto tempo nella trincea tra le offerenze e le ansie aspettando di ntomento in momento di attaccare e provarsi col nemico, desiderando con passione, con spasimo e, direi, con anelito febbrile, il cimento. Per n1olti n1esi con1battè sul S. lVlichele, quasi quotidianamente, senza 1nai dimostrare st anchezza, superando e sfidando i pericoli, compiendo ogni giorno azi oni di vero Yalore accompagnato da un coraggio straordinario,

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