Gli israeliti italiani nella guerra 1915-1918

77 VITTORIO PIPERNO Fin dai primi mesi della nostra entrata in guerra , Vittorio P iperno era stato incorporato nell'esercito, e da Livorno, s ua città nat ale. n1andato al fronte~ come egli medesimo aveva espresso il desiderio. S' intendeva lo scopo per cui l'ItaJia si esponeva nel grande cimento che sconvolgeva l'Europa ; la gioventù italiana sentiva nel cuore come se avesse una ntissione storica, politica e sociale da compiere, e si arruolava col massimo entusiasmo, e raccoglieva, condensava tutte le sue energie, tutte le sue forze, tutti gli spiriti vitali in una e suprema virtù, .nella virtù dell'eroismo, nella santità del sacrificio, nella speranza e nella fede del raggiungimento dei fini per cui sacrificava il sangue e la vita. E Yittorio Piperno, e nella trincea e nella linea del fuoco e negli assalti entrava con la massitna calma e serenità dello spirito, ciò che per altro non impediva che egli si slanciasse nelle lotte sanguinose con irrefrenabile ardore, mostrando quanto ·possa un cuore nel quale ferva l'amore della Patria e il sentitnento del sacrificio. Superò con una impressionante noncuranza le sofferenze e le fatiche derivanti da quello stato anormale di esistenza, e nelle prove del fuoco aveva l'apparenza di essere in una compagnia di atnici in cui ciascuno voglia dimostrare la propria abilità in una data cosa. Non si spostava quindi dal suo posto, nè rallentava L' avanzata anche quando tutto all'intorno sentiva l'aria sibilante dal fuoco del nemico, sotto le cui raffiche vedeva diradarsi - le file e i compagni cadere immersi e rantolanti nel proprio sangue. Nulla lo spost ava: egli non vedeva, nè udiva : dal rantolo dei moribondi doveva venir fuori la voce possente d ' I talia vincit rice. E gloriosament e cadde in una sanguinosa giornata del gennaio rgr6, colpito a morte da palla nemica. ABRAMO POLACCO nr DAVIDE L ' odio contro gli austri aci doveva essere inveterato, anzi doveva averlo sorbito col lat t e mat erno, come quegli che, essendo nato a Venezia, la città che aveva subito per secoli la barbarie t edesca, aveva appreso per tradizione quello che fecero e aveva const atato da sè il

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