Gli israeliti italiani nella guerra 1915-1918

7I .. . . fortuna possa uscir vivo : chi tnuore è un eroe, chi sopravvive, un glorioso. E morì veramente da eroe. Conducendo il suo reparto al fuoco o .all'assalto, egli era alla testa, dando ammonimenti, inspirando ·coraggio e fiducia nella buona riuscita. Tutte le sue mosse, tutti i suoi atti, non erano che slanci di energia, di coraggio e di eroismo. Non si fermò mai d'innanzi ad alcun ostacolo; non trepidò quando si trovò di fronte al più grave pericolo. ·I superiori ne erano stupiti, i dipendenti ne subivano il fascino, sì che messi ai suoi ordini i soldati più trepidanti e paurosi della morte sotto il suo sguardo sarebbero divenuti eroi. Di giorno e di notte, in tutte le ore, fu sempre· nel cimento, ma non dimostrò mai stanchezza, e se non combatteva era in continua osservazione e continuamente esposto al fuoco del nemico, tanto più che in quella regione si svolgeva la maggiore attività della guerra. Ma la fortuna, da cui sembrava prediletto lo abbandonò nel momento in cui egli metteva maggiorment~ in azione il suo eroismo, e una palla nemica lo coglieva in pieno petto mentre incoraggiava i suoi uomini, ed egli immolava la sua giovane esistenza alla maggiore grandezza della Patria. ALBERTO MODENA Alberto Modena, figlio di un alto funzionario delle ferrovie dello Stato, era nativo degli Abruzzi e aveva portato nel suo spirito la fierezza della sua regione. Non1inato sottotenente di complemento nell'arma di fanteria, fu destinato al fronte fin dal novembre 1915. Oltre all'entusiasmo giovanile, che gli aveva fatto auspicare la guerra contro l'Austria, sì che era stato uno dei più ferventi apostoli dell'interventismo mentre era studente nell'Università di Bologna, dimostrò in ogni circostanza gran sangue freddo, grande fede e sicurezza e una calma olimpica divenuta proverbiale fra i suoi soldati, al pari della sua bontà. Le sue qualità militari, fra tanti altri, sono confermate da un elogio veramente lusinghiero, che gli fu comunicato per una ricognizione compiuta, quantunque, data la vicinanza del nemico, il pericolo fosse evidente. La mattina del 29 agosto rgr6, nell'assalto a una trincea nemica su l'Alto Boite, veduto cedere il suo capitano, il valoroso Modena ne prese il posto e chian1ati a raccolta i suoi soldati, riuscl a conquistare la posizione; ma colpito egli pure, cadde eroicamente

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