Gli israeliti italiani nella guerra 1915-1918

49 EZIO CASTELFRANCO nr CARLO •• . . Sono i generosi, di animo superiore, quelli che più spe~so sonò fatti segno alla malignità della fortuna ; ma non per quest o essi rimangono sopraffatti, opponendosi e resist endo cont ro ogni avversità la loro stessa generosità, la quale si trasforma in una virtù risplendente ri.el t empo y erso la quale nessuna forza nemica può avere più alcuna prevalenza . E tale è del capitano Ezio Castelfranco da 1\{odena . Aveva la fortuna lusingato gli anni g'iovanili di questo valoroso figlio d 'Italia , a cui molto p romet teva l 'avvenire. Giovane distinto per eccezionali doti di b~ntà, affezionat o alla famiglia, dotato di bellissima intelligenza, mentre era studente aveva saputo conquistarsi la stima dei suoi maestri, sì che lo amavano come figliuolo. Ardente di patrio amore, era entrato q uale allievo ·sergente alla Scuola militare di 1\ilodena con l'int endin1ento di dedicarsi alla carriera militare. Riuscì splendidamente in questi studi e conseguito qui il grado di sottotenente, raggiunse q uello di t enent e e di capitano rapidamente alla sola età di 24 anni. Prese parte a molti combattimenti, dai q uali uscì sempre incolume quantunque fossero aspri e micidiali ed egli vi l si esponesse senza riguardo alcuno, esplicando con entusiasmo tutte le forze eroiche del suo anitno, t utte le vigorose energie del suo spirito. E fin qui la fortuna gli fu amica, lo guiàò da sorella; ma lo abbandonò nel momento più utile alla esist enza di lui e aHa causa per cui combatteva. Guidava su le Alpi, c- l fuoco co·1tro l'es~crato nemico, la sua compagnia . Alla t est a di essa, non gridava che « avanti! » anitnandola e incitandola con tutti i mezzi che erano in lui senza avere alcun riguardo a sè stesso. Intorno non era che una raffica di piombo barbarico, un assordant e sibilo di aria, uno scuotersi pauroso di quanto. lo circondava, ma egli procedeva egualmente, con la n1assima sicurezza con che infondeva coraggio agli altri e faceva procedere anch'essi. E fu appunto il suo coraggio ad atterrarlo, poichè esponendosi troppo ai tiri nemici, cadeva nel proprio sangue colpito in pieno da un proiettile austriaco. GINO COEN Fin dai primi momenti della guerra, Gino Coen di Livorno, uomo già sui 30 anni, accorse al sacrificio d'amore e di affett o v:erso la Patria, arruolandosi sotto le sue bandjerc. Cci grado di sottotenente di fanteria 4

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