Gli israeliti italiani nella guerra 1915-1918

: : 34 DECIO PONTECORVO IJ capitano -dei granatieri, Decio Pontecorvo, era nativo di Roma, e nascendo aveva portato nelle sue vene il sangue di Roma imperiale, aveva respirato le aure del Tevere, banditore di civiltà e di leggi nel mondo, e nei grandi monumenti dell'Urbe egli interrogò le ombre degli antichi eroi, e dai loro responsi trasse alimento per fortificare la propria anima. Nobiltà di sentire, gagliardia nello spirito, entusiasmo per ciò che è grande ora e nell'avvenire, impeto eroico, fiamma d'atnore verso la Patria si fondevano in un solo s~ntimento, in quello che impersona la gran madre comune, l'Italia. II capitano Pontecorvo fu il primo a trovarsi in linea contro l'Austria, fu il primo a sventolare la sua bandiera contro l'eterno nemico, e poichè la bontà del suo cuore era conosciuta dai suoi soldati, essi lo ubbidivano per disciplina e lo seguivano per affetto. Baldo, forte, ardito, nessuno ostacolo, nessun pericolo lo trattenevano; e in . tutti i cimenti era innanzi, alla testa dei suoi; e fu tanta l'arditezza, lo spiegamento di tanto eroisn1o, che lo espose ai tiri micidiali del nemico, ed egli, colpito a morte, cadde per non più rialzarsi, in un accanito con1battimento, fisso lo sguardo alla bandiera, il pensiero alla vjttoria, ' ]] 'Italia nuova. Il sno spirito nobile sarà certo congiunto con ]o spirito degli antichi eroi di Roma. - Novembre rgrs . MARCO P RIS'J'ER FU MOISÈ Anche la gloria ha i suoi gradi nella grancJezza, per cui non tutti si può esser gloriosi nello stesso modo; tna è sopra tutti glorioso colui che compie il sacrificio per un santo e puro ideale, nel quale sono specialmente coinvolti i destini di un popolo nelle fasi ascensionali della sua grandezza. La gloria stessa ha i suoi prediletti verso i quali con1pie una specie di dedizione. Fra costoro è da essere annoverato l\Iarco Prister fu Moisè da Trieste. Fu il vero milite dell'italianità fin da quando concepì l'idea della Gran Madre Italia, e nel giugno del rgrs, appena scoppiat a la guerra, si arruolò, a Firenze, con amore, còn fede e con speranza, nell 'esercito, sopportando con liet o anin1o i disat;i

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