Gli israeliti italiani nella guerra 1915-1918

32 su proposta di que ti, fu protno. ::o c ,pitano. I u un breve periodo di sosta, g1i_fu a ffi data la difesa di alcuni oldati accusati di reato punibile con la pena capitale, ed egli valente avvocato, come valoroso soldato, riusd, con una forte arringa a trapparli tntti alla mort~, se bene il Tribunale di guerra fos~e presieduto da un generale. Non ebbe mai un mornent o di riposo, mai unL licenza, essendo comandante di trincea. Il 14 set tembre la sua famiglia lo aspett ava in licenza, ed egli invece era in marcia per un altro front-.:.:. F, questa fn per lui una marcia faticosissima, che meraviglia come un uomo cresciuto neo-li studi, delicat amente, negli agi, abbia pot uto sostenere, poichè il 21 ottobre si trova all'addiaccio r 8oo m. sul quale passa alcune notti, il 24 a 2 000 m. con t'animo sempre sospeso, attendendo di momento in momento la lot t a , il cin1ento acre e sanguinoso, e sempre ilare, sempre di un caratt ere sereno e calmo, pace continua nel suo cuore, come se non fosse vero che da un momento all'altro le. sua esi ·t enza p oteva essere st roncata da una palla nemica, e incoraggiava i s uoi, e preparav a il loro cuore, il loro spirito alla lotta cruénta, spaven tosa, imminente. E la lotta viene, e il 27 ottobre scrive l'ultima lettera ai suoi, nella quale annuncia che il cotnbattimento è quasi aperto, e il 2<) dello stesso mese, in t esta al battaglione, conduce la compagnia all' assalto e qui fa dedizione d'antore e di purità di sacrificio alla Patria di tutto se stesso, e cade fulminato dal 1en1ico, cade, ma col sorriso su le labbra . AT,DO PADOA Venti anni appena, e pur.... si può dire che egli abbia vissuto una !unga vita, se la vita dev'e sere misurat a dal modo di averla vissuta e non dal numero degli anni. E Aldo Padoa aveva vissuto bene la sua vita, poichè, giovani --.:itno era già studente al Politecnico di Milano, Hche significa che egli possedeva una bella intelligenza . Spirito ardente quanto mai, sembrava aver succhiato col latte materno l'amore per la bella città di Tri~ste e l'odio contro gli stranieri, giacchè fin da giovanetto si era dato tutto alla causa dell 'irredentismo ; non aveva altro sogno. Scoppiata La guerra, fu arruolato col grado di sottot enente

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