Gli israeliti italiani nella guerra 1915-1918

29 PIERO LUZZATTO La fiamma del sentimento che investiva questo giovinetto per la liberazione della sua città natia, non aveva confini. Egli era italiano, puro sangue italiano, e, non di meno, viveva straniero alla sua patria, alla Gran Madre Italia, perseguitato dagli oppressori, ·che da secoli tenevano e angariavano quella bella città, che dall 'altra sponda del- ]'Adriatico tendeva le braccia amorosamente alle altre città, che si potevano ricambiare liberamente ogni espressione d 'affetto. Piero Luzzatto era nato a Trieste, la bella città dal bellissimo golfo, dai panorami meravigliosi di luce e di azzurro; ma l'Austria, incapace anche a comprendere e ammirare il bello della natura, la torn1entava ron ogni vessazione, impedendo di esprimere il suo sentimento d'italianità, vigile a far strozzare dai suoi sgherri ogni parola, ogni atto di amore per l'I talia. Nell'animo di Piero Luzzatto aveva preso possesso, e lo dominava,· lo spirito di Oberdan, che dalle membra penzolanti dalla forca infame, era passato a vivere nel cuore dei cittadini più puri. Da fanciullo, Piero Luzzatto meditò sempre alla redenzione della sua cara e bella Trieste, e quando coppiò la guerra t ra l'Italia e quell'Austria, che egli così cordialmente odiava, benchè appena ventenne, corse ad arruolarsi nelle file del nostro esercito, speranzoso di vedere concretato il suo sogno, di diventare veramente italiano, se bene poteva già considerarsi tale per la residenza della sua famiglia a Milano. Furiere in un reggimento di granatieri, questo giovinetto, che aveva sempre coltivato il sentimento patrio, combattè valorosamente, con coraggio da leone nei cimenti più sanguinosi, e si confortava nel sorriso della speranza di giungere presto con le armi vittoriose nella sua bella e a1nata città dalla quale viveva straniero; ma in seguito a una grave ferita riportata sul Carso, decedeva, compianto da tutti nel dicembre del 1915. Come deve gioire, da l'alto, la sua anima per l'avvenuta redenzione della sua città! GUGLIELMO MINERBI Bello di forme fisiche, che ancor più risaltavano sotto la divisa di ufficiale, il sottotenente di fanteria, Guglielmo Minerbi, era anche bello di mente e di cuore. Alla bontà dell'animo univa un coraggio straordi-

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