Gli israeliti italiani nella guerra 1915-1918

èntra.re e l'ultimo a ritrarsi dal cimento, e, disgraziatamente, in un feroce combattimento per ]a conquista di una posizione, la palla micidiale lo raggiunse, lo colpì in pieno ed egli compì il suo sacrificio verso la Patria nel novembre del 1915. SERGJ() LEVI Nativo di Firenze, Sergio Levi, sottotenent e di fanteria, ave\'·a nell'animo suo t utta ]a sqùisitezza· che si possa immaginare in chi :tl,jSce e viene educato su la sponda cite A rno saluta -in suo ca1nmtino. Si direbbe che un uomo che abbia un'anima delicata e gentile non · possa avere quel coraggio, quella fortezza, quell'eroismo, che sono caratteristiche del soldato in genere e del combattente in specie; e pure non t> così: le belle qualità si unificano e si condensano fra di loro quando vogliono creare un patriotta eccellente. Sergio Levi era giovane di una bontà squisita e grande e, tuttavia, era un eroe. I combattimenti sul S. Michele erano v-eramente micidiali: la fucileria e le mitragliatrici mietevano senza fine le vite un1ane, e la morte scorreva dominatrice da un campo all'altro aizzando la strage. Il Levi era alla test a del suo riparto con l'incarico della conquista di una Quota. Avanza tra una raffica di pion1bo che viene continua, senza interruzione da parte dei nemici, i quali occupano la Quota da conquistare e sono anche ben situati su altre posizioni. Il Levi avanza .a sbalzi, si arrampica su per il pendio erto, ntentre i suoi soldati, colpiti dal piombo austriaco precipitano, insanguinando il pendio, nel fondo del burrone, restano sospesi tra i crepacci delle rocce, impigliati nelle sporgenze pietrose in guisa da scoraggiare anche l'uomo che a'\~esse co1nbattuto cento battaglie; ma egli procecle, quasi invulnerabile fra tante morti , animando, incitando con la parola e con l'ese1npio finchè perviene al sommo della Quota, dove la lotta si fa più accanita, corpo a corpo fìnchè gli austriaci sbaragliati da questo tnanipolo, eedono, fuggono, si scompigliano. lVIa proprio nel n1omento .della Yittoria, proprio quando si sente padrone della posizione, una palla nemica 1o colpisce in pieno e cade divenendo in1n1ediatamente cadavere, nel dicembre del 1915. Egli non potè vedere compiuti i destini d'Italia, ma il suo spirito esulta dal regno delle on1bre 1n agnanitne, mentre la storia ne incide nell'eternità delle sue pagine il nome.

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