Gli israeliti italiani nella guerra 1915-1918

fi no . a qnel -t etn.po.. A.ll a sua .giovinezza, alle sue .sper an7,e, veranten t e ro ee, al no a \~venire, indiscutibihnente splendido, non vi pen ò tnai, Egli a\·e,·a u~1a sola ,~i ione, nn solo ideale : la Patria era tutto, e la grandezza e la libertà di essa dovevano formare il solo sent in1ento., che dominasse ogni italiano, la :fiamn1a che investisse ogni cuore. E pinto da questo sentitnento e ay\·olto in q uest a :fiamtna, nel noven1bre c1el 1915, dopo i1credibili e in auditi slanci di coraggio e di ardir~, cade\·a nell ' a:;pro e sanguinoso con1ba ttin1ent o colpito tnortaln1ente d :ll ]JÌOntbo nenlico. Avv. GI USEPPE LEVI l 2na nte speranze svanite ! che splendido avvenire distrntto se pur non .- i Yoglia t ener conto della posizione invidiabile che occupava prin1a della· guerra! L ' Avv _ Giuseppe Levi, capitano di complemento, e ra nativo di Casale . Se bene valente p rofessionist a , egli aveva preferito una carriera nelle atnministrazioni dello Stato erl era segret ario a lla I nt enden7,a di Finanza di Porton1aurizio, godendo le più vive sin1pat ie da parte degli itnpiegati della Intendenza st essa per la urbanità (lei modi , ·erso i dipendenti , l'affetto agli eguali , la deferenz,a ·verso i superiori ; 1na egli era così buono che lo trat tavano tutt i da eguale. Copriva molte cariche n elle Con1nnità I sraelitiche, clin1 ostraudo le sue granò. i a ttitudini, la sua onestà e l'e attezza negl' incarichi che erano a lui affidat i. Le splendide qualità , specialtnente l'animo in:finitan1ente buono, nella Yita ci,~ ile, non si scon1p agnarono da lui quando per difendere il sacro nolo dell a Patria, dovette indossare la divisa del soldato ; anzi <-1 nest e qualit à si n1olt iplicarono in lui fino a sembrare impo sib ile che da nn animo così buono e mite sgorgasse t anta energia eroica , poichè fu un eroe nel vero senso della 1 aro~a . Egli però comprendeva che nella lotta sanguinosa si difendeva sì il suolo patrio, 1na da quella lotta e da quel sangue doveva emergere l 'Italia nuova, grande quale la vollero i suoi uomini di Stato, la pensarono i suoi filosofi , la sogna- ~ono i poeti negli slanci divini della loro fantasia . Combattè vigorosan1ent e e coraggiosamente, e come se non avesse coscienza del pericolo, come se non sapesse che da un momento a ll 'altro avrebbe potuto cadere fulminat o da una palla nemica, era il primo a

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