Gli israeliti italiani nella guerra 1915-1918

del su·o sacrificio. ~~e Alpi dal bianco nitore riflettenti · la luce del sole e l 'azzurro dei cieli, davano a ll 'occhio del Levi la parvenza di un tenpio itnmacolato e infinito nel qua le abitassero i superi in pericolo di e sere violato e contatninato dal piede dell' orda barbarica, che ne tentava la invasione. Da quell 'altezza, da quel tempio parlavano i secoli di civiltà diffusa dall 'Italia nel n1ondo. Bisognava difenderlo, e il giovane ottotenente Edoardo J..,ey·i per quella difesa sacrificò la Yita. · La lotta era terribile, tnicidiale; i soldati del suo reparto cadevano intrisi nel proprio sangue col notne "(l'Italia su le labbra e nel cuore ; ma quel sangue e quei caduti, invece di diminuire, · aumentavano, moltiplicavano in lui ' l'ardore e le forze, e durò fino a che una palla non lo percosse a morte. Cadde, è vero ; ma lo sguardo esprimeva tuttavia, come se fosse ancor vivo, la minaccia contro la barbarie nemtca. GIORGIO LEVI Kon par \ 'ero che i11 giovanet ti appena sui \rcnti anni, quale Giorgio Levi, albergassero tanto spirito eroico, tanta bontà di sacrificio. Sembra che in quelle n1embra tanto giovani si siano connaturati, con Yero sentimento di sitnpatia, i numi indigeti della Patria, e que ti numi, consci della loro immortalità, additassero le cin1e delle Alpi ne,~ate, su le quali si complet a la immortale gloria d ' Italia, chiamata dai fati, fin dai tempi più remoti, a presiedere e dirigere le leggi e la ciYiltà del mondo. - · La voce dei numi tutelari della Patria riecheggiava possente nell 'anima del soldato giovinetto, il quale rispondeva con pieno entusiasmo a quella voce fatidica, e su gli alpestri confini, d 'onde il nen1ico t entava irrompere nel suolo sacro d ' Italia , egli porse a difesa il proprio petto. Nativo di Roma, studioso delle gest a dei nostri padri, se bene seguisse nell 'Università la Facoltà di Chimica, chi sa quante volte, da vero ron1ano, abbia pensato alle legioni dell'Urbe imperante, diretti verso il Nord a portare la ciYiltà, in quei tempi ai barbari figli di Odi11o! Nel reggitnento di fanteria, del quale faceva parte, essendo sottotenente, occupay·a l'ufficio di Aiutante n1aggiore nel 2° battaglione. l\;Iostrò apertamente il suo coraggio, il suo eroismo e il suo disprezzo della Htorte nei cotnbattin1enti più sanguino~j svoltisi -

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