Gli israeliti italiani nella guerra 1915-1918

20 ALFSSANDRO DI VEROLI Se gli uomini e la storia sogliono n1ettere in rilievo la indifferenza con cni vecchi ufficiali affrontano il pericolo senza preoccuparsi della vita, che cosa si deve dir~ di un giovinet t o, che s 'inizia appena alle armi e che non di meno fa stupir~ di sè? Di nn giovinet to che s'immola spontaneament e sn l'altare della Patria ? Ah! quant o deve t'Italia ai suoi giovinetti, che non ora solament e, ma in ogni secolo diedero prova di aver sorbito il latte leonino dalle mammelle pat rie ! Alessandro Di Veroli, romano, appartenente a ricca famiglia di commercianti, era semplice allievo ufficiale allo scoppio della ('fuerra. Chiese di essere mandato al fronte, e l'ot tenne col grado di sottot enente. Egli si era anche diplomato in ragioneria, il che dimostra una intelligenza non comune se in cosl giovane età si possano già avere complet ati i propri studi professionali. Ma professione, agiatezza di famiglia, miraggi splendidi dell 'avvenire, giovinezza, che cosa sono di front e al sacro ideale della Patria? Giù le vanità del monùo, giù i beni materiali della vita. Trasformiamoci in spirito e cerchian1o di vivere più belli e più puri nella memoria delle generazioni successive. E il Di Veroli affretta, affretta con impazienza che sia mandato in prima linea, di fronte a gli austriaci, i nemici dei nostri padri è nostri. Ed è al fronte, e nella purezza del sentimento e nella elevatezza del suo coraggio, al di sopra di tutto, vede le n1ontagne nevose, le guardiane altiere, superbe e immacolate della grandezza d'It alia, della eterna bellezza della Patria, e dice : « Quello è l'altare del mio sacrificio >,. E allora, raccogliendo in sè tutto il suo entusiasmo, spingendosi innanzi con tutto il suo coraggio, mettendo in att o tutta la sua proùezza, si spinge eroicamente all'assalt~. 1\Ia la morte insidiava questa bella esistenza, questo bel fiore italico. e il giorno 21 agosto 1915 , in un combattimento in cui il suo entusiasmo lo spinse troppo innanzi, lo espose troppo ai tiri avversari, il suo giovane stelo veniva inesorabilmente infranto dal piombo nemico. Fu tutto un coro di elogi per lui. GUIDO DONA'l''I, AVVOCATO Il sottotenente d'artiglieria, Guido Donati, in una delle più sanguinose battaglie della nostra guerra, moriva colpito da una palla nemica, sotto i reticolati nemici in novembre 1915.

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