Gli israeliti italiani nella guerra 1915-1918

:: r6 derla con ogni sua possa, bisognava allontanare, debellare il nemico e porre in mano alla Patria La bandiera della vittoria. E pugnò davvero col sentin1ento del massimo affetto verso la gran madre. Con questa nel cuore, col vessillo tricolore alla mano, fiso lo sguardo alla grandezza d 'I talia, il suo eroisrno si era trasformato nel più baldo entusiasmo per la vittoria, la sua audacia era divenuta una temerarietà. Ma tanto eroismo, tanto slancio, t anto sorridere del pericolo, gli valse la vita, essendo stato, nel fervore della inischia, colpito mortalmente da una palla nemica. UGO CASTELFRANCO Il 13 agosto rgrs , nell'ospedale t erritoriale della Croce Rossa in Modena, è morto il capitano di fanteria, Ugo Castelfranco. La sua morte fu conseguenza di gravi e molteplici ferite riportate in combattimento, nel quale dimostrò tanto valore e tanto eroismo da impressionare tutti coloro, che poterono assistervi ed ammira rlo. Forte e bello nella sua divisa grigio-verde, cinto dalle armi splen· dide di valore, in mezzo al suo riparto, che animava con le parole, col gesto e con l' azione, sembrava che mai palla nemica avrebbe dovuto vulnerare quell'organismo, che rappresentava la perfezione della stirpe italica, nel quale scorreva il più bel sangue latinamente e romanatnente eroico. Le sue gesta di combattente, passando di bocca in bocca fra i soldati e da questi ai superiori, giunsero fino a S. M. il Re, il quale volle conoscere personalmente un tanto eroe. E di fatto, il Re, nello stesso giorno nel quale il Castelfranco era stato ferito, si recò nell 'ospedaletto da campo, ove egli giaceva degente, e da lui volle narrati tutti i particolari di quell'azione, provando una specie di entusiasmo sia per it modo con cui egli narrava, sia per i prodigi da lui compiuti in tanto grave momento di battaglia. Era un fascino che egli inspirava e in chi gli era superiore nel comando e in coloro che gli ubbidivano. Quali fossero i meriti di lui, quale fosse la stima e il prestigio che egli godesse fra i superiori, gli eguali e i subordinati, sono chiara e vera testimonianza gli splendidi funerali celebrati in suo onore, ai ·.quali presero tutti parte con gereuale compianto e profondo cordoglio.

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