Gli israeliti italiani nella guerra 1915-1918

15 del più grande affetto, come quegli che con parole di dolce cameratismo sapeva incoraggiarli, partecipando, trasmettendo in essi una parte del suo spirito; mentre i superiori, da parte loro, lo guardavano con compiacenza, sia per le sue qualità eroiche che per la bontà dell'animo. Chiunque, imbracciato un fucile per la difesa della Patria, compie il suo dovere di cittadino e di soldato; e, non di meno, quanta differenza tra dovere e dovere! Elio Cassuto sentiva il suo nobile cuore palpitare tut.to per la patria e ad essa lo aveva votato. Come su l'ara degli Dei, si sacrificava su l'ara della Patria: a quelli si profondono incensi, a questa si dà il proprio sangue, e da quel sangue, che si evapora e si , innalza nell'infinito come nuvola sacra, si libera il Dio della vittoria, che conduce al conseguimento dei più alti fini politici e sociali, e al concretamente dei più grandi destini per una Patria. E con questa visione nel suo spirito, fisso lo sguardo nell'avvenire d'Italia, Elio Cassuto, giovanissimo, arriso dalle più belle speranze, in un aspro combattimento, sul nivale altare, versò tutto il suo sangue, diede tutta la sua vita, al bene del ben paese, cadendo fulminato da una palla austriaca nel novembre del 1915. Egli diede la vita alla Patria, il suo nome alla storia quale incitamento alle generazioni future. PIERO CASSUTO Piero Cassuto è tma singolare figura eli eroe. Se bene giovanissimo) aveva dato n1olto alla Patria. Quando è scoppiata la guerra fra l'Italia e l'Austria, egli copriva il grado di sottotenente di fanteria. Era già stato in I(ibia, e in quella campagna dimostrò grande coraggio e ardimento, s1 che meritò di essere tenuto nella massima considerazione da parte dei superiori; ma dove sopra tutto si distinse nella campagna libica fu nelle operazioni di Bu Kamec, dove spiegò un eroismo che sorprese tutti coloro che nel combattimento si trovavano presso di 1 ui. Passato dalla Libia al fronte italiano, ne veniva di conseguenza che egli moltiplicasse in sè l'ardore della lotta, la volontà di vincere; poichè se la Libia era una conquista, ove occorreva tenere alto il prestigio delle armi italiane, l'Italia era la madre che lo ~veva veduto nascere, lo aveva allevato, nutrito, educato, ed ora bisognava difenl

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