Gli israeliti italiani nella guerra 1915-1918

perciò tesi, l'impazienza di combattere lo torturava; ed era tortura che gli uccideva l'anima, lo esasperava e si domandava sempre: cc Quando? »Domanda che rimaneva senza risposta, onde la sua tortura e la sua angoscia aumentavano sempre più. Un giorno i suoi nervi, per tanto tempo t esi, scattarono - scattarono come una molla - ed egli si trovò, forse inconsciamente, giacchè talune tensioni di spirito non ammettono inibizione, balzato fuori della trincea. In quel punto l'occhio d'Argo di una vedetta austriaca lo prese di mira, ed egli cadeva fulminato per non più rialzarsi. Gloria a questo eroe, vittima della sua impazienza di misurarsi col nemico. LAZZARO SPIZZICHINO Dl SABATO Cittadino integerrimo e soldato valoroso, Lazzaro Spizzichino da Roma comprendeva, sentiva profondamente quale grande causa morale, sociale e politica aveva chiamato l'Italia in guerra. I destini della Patria, la sua grandezza morale, la sua completa unità non si sarebbero compiute ove essa non fosse entrata nell'immenso conflitto, il quale (si comprese fino dal primo momento) avrebbe sconvolto il mondo e specialmente l'Europa. Poteva vigere un tanto sentimento nell'animo di un semplice soldato? E perchè no? Sotto il grigio-verde, lo Spizzichino sentiva palpitare un cuore nobile, nutrito dai più alti e più nobili sentimenti, nè era romano per nulla. Il suo reggimento nella grande offensiva del Piave, ove si definirono i destini d'Italia e dell'Europa, si è coperto di gloria, ed egli per il suo coraggio e il suo valore e l'indifferenza della morte, potè en1ergere tra la massa reggimentale ed acquistarsi una singolare stima e una speciale considerazione. Faceva parte del226° reggimento fanteria ed era della classe r8gr. Aveva sempre e bene superati i cimenti micidiali nei quali aveva preso parte; ma nella grande offensiva del giugno rgr8 sul Piave, Lazzaro Spizzichino riportava varie ferite da schegge di granata nemica, per le quali, dopo diversi giorni di speranze e di timore, decedeva il giorno 20 giugno rgr8. Decedeva con la coscienza di aver fatto il suo dovere di cittadino e di soldato e con la gioia di av.er visto iniziarsi la grande vittoria della Patria. E la Patria gli sarà eternamente riconoscente.

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