Gli israeliti italiani nella guerra 1915-1918

FABIO RIMINI .. . . 147 . . . . Trieste, che più lungo e doloroso sentì il peso della tirannide straniera, la quale aveva adoperato ogni mezzo per distruggere quel principio di nazionalità e di lingua, che univano ancora la nobile città alla madre Patria; Trieste, che conservava e alimentava nel suo seno la fiamma sacra dell'affetto patrio, che aspettava il momento possibile della sua liberazione; Trieste, nobile e cara città italiana, allo scoppiare della guerra italo-austriaca, fu premurosa, per quanto glie lo permetteva la sua condizione di schiava, a dare per mezzo dei suoi figli, il suo contributo di sangue alla grande causa. Ed uno, fra i generosi triestini, è stato iL capitano di fanteria Fabio Rimini. Giovane di alto sentire, di animo delicato, artista squisito, geniale musicista, aveva lasciato la sua Trieste per venire a Milano a offrire, volontario, la sua giovinezza, il suo ingegno, il suo avvenire alla Patria. Maestro di musica, era anche laureato in legge, il che dimostra la sua versalità d'ingegno. Nella gnerra aveva preso parte a vari fatti d'armi, nei quali si fece distinguere sempre per impavidità ed entusiasmo. L'odio che per tutta la sua vita covava nel suo cuore e che aveva certo succhiato col latte materno, contro l'oppressore, nella guerra si trasforma in amore verso La Patria, in impeto di coraggio e di prodezza, di ardore combattivo e di desiderio di sacrificio. R non lo stancavano le sofferenze della trincea e le fatiche del soldato le quali sono abbastanza gravi nelle contingenze della guerra; e non trepidava d'innanzi al pericolo e non si commoveva quando la mitraglia lo avvolgeva in un'atmosfera paurosa di morte. Combattere e vincere, combattere e vincere, Italia e vittoria - ecco quanto commoveva e spingeva innanzi il suo spirito. E sotto l'impulso di questa grande idea, il capitano Fabio Rimini cadeva gloriosamente in un sanguinoso cimento verso la fine di aprile del rgr8. Mortalmente ferito, fatto prigioniero, è spirato lo stesso giorno in un ospedale da campo austriaco. Valente compositore di musica, direttore d 'orchestra, avvocato, gittò tutto, insieme con la vita, su l'altare di gloria della Patria, glorioso fra i primi. lO

RkJQdWJsaXNoZXIy MTExMDY2NQ==