Gli israeliti italiani nella guerra 1915-1918

.. 144 EMANUELE MANASSE Questo caporal maggiore, nativo di Roma. aveva dato al fronte una infinità di prove di coraggio e di ardore patrio, specialmente tutte le volte che si trovò nella linea del fuoco. nel cimento sanguinoso. Fatto prigioniero e condotto in Austria nel campo di concentra~ mento di Neu1narke fin dal 4 dicembre 1917. dopo lunga malattia morì il 2 marzo 1918. Comunque, egli ha acquistato verso la Patriaper il suo spirito di sacrificio una non minore benemerenza che i valorost morti sul campo di battaglia. GUSTAVO OTTOLENGHI Il tenente di artiglieria Gustavo Ottolenghi è morto nell'ottobre 1918 in un ospedaletto da campo per grave malattia contratta nell'adempimento del suo dovere. Laureando in legge, aveva partecipato fin dall'inizio alla guerra, alla CJUale aveva dedicato tutte le sue energie senza mai trascurare gli studi, sia si riferissero alla facoltà professionale, sia avessero attinenza con le operazioni militari. Carattere calmo, ponderat o, fenn o, si è fatto amare e stimarEt dagli inferiori dai quali riusciva ad ottenere il massimo rendimento con la persuasione e con l'esempio. Durante il tempo in cui si trovò al fronte diede la più grande prova di audacia e di ardimento, sì che abbiamo un apparente ma ri marcato contrasto tra il carattere che dimostrava U?ualmente e quello che esplicava nel cotnbattimento, nei cimenti sanguinosi e micidial i. Dal mese di ottobre 1917, per le sue v irtù intellettuali e la sua cultura scientifica fu mandato al Deposito-laboratorio come ufficiale addetto al magazzino parti di ricambio e materiali di consun1o, e ivi con grande interesse si diede a compiere opera di riorganizzatore e di rifornimento del materiale automobilistico, e lo fece con tanto interes~e e tanta passione che in b reve tempo il Deposito non mancò più di nulla, di guisa che quel lavoro gli procacciò la massima stima e riconoscenza da parte dei superiori, da cui dipendeva, i quali anzi ammirarono l'opera sua. Perciò la sua morte lasciò un largo rimpianto non solo nei parenti e negli amici, ma in quelli che hanno perduto un grande cooperatore e coadiutore nell' importante lavoro di riorganizzazione del detto Deposito.

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