Gli israeliti italiani nella guerra 1915-1918

.. .. 134 Aveva conseguito il grado di' tene11te ed era sts.to proposto per 1 a medaglia al valore militare. Fra tante peripezie, fra tat~ti pericoli, uscito tante volte illeso> o solo ferito, dalla lotta, pareva che egli dovesse essere invulnerabile. E pure la morte lo colse inopinatamente, fuori della battaglia, poichè per una grave malattia contratta al campo, in brevi gionù decedeva in un ospedale da campo 1'8 ottobre 1918. PAOLO ANCONA Paolo Ancona era sottotenente ne11'8ro·· r éggimento fanteria di guarnigione a Venezia, nella quale città egli era nato. Se l'ardore della vittoria, se il sentimento della grandezza d'Italia era predominante nella mossa collettiva dell'esercito, questo senti~ mento diventaYa ossessione considerato nella individualità del soldato. E se tutti combattevano e si sacrificavano nel nome esclusivo dell'Italia - la santa Patria -; se ogni combattente stimava come parte dl sè stesso ogni palmo di terra italiana, quale doveva essere il sentimento di P aolo Ancona quando egli difendeva Venezia, la sua città natia? Nell'animo di questo giovanetto grandeggiavano insieme l'amore per la Patria e l'amore per quella casetta, nella quale, ancora infante, vagente nella culla, sentiva la parola teneramente affettuosa della madn\ che gli stava accanto a consolarlo. Combattendo per -la difesa di Venezia, Paolo Ancona combatteva avendo nella mente il miraggio dell 'Italia grande e nel suo cuore unificata la città e la madre. Si affacciava appena al ventesimo anno di età. Mente aperta, intelligenza svegliata e non comune, era già laureando in giurisprudenza, • ammirato per le sue belle ed alte qualità intellettuali, che erano una sicura promessa per uno splendido avverùre. I di lui gerùtori, dottor Guido e Aida Sinigaglia, orgogliosi di questo loro figliuolo, rimasero, per la di lui n1orte, nella più profonda costernazione, nella più grande inconsolabilità della loro anima. Nella difesa di Venezia, i fratelli di Paolo, Arrigo, aspirante medico, e Aurelio, capitano di fanteria, furono entrambi feriti: egli ne riportò ferite così gravi, così orribili, che dopo pochi giorni decedeva in un ospedaletto da can:po nel giugno rgr8.

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