Gli israeliti italiani nella guerra 1915-1918

126 GUIDO SADUN Le aspre rocce e le sterili dune del Carso sono state veramente· fecondate del miglior sangue eroico italiano. Regione piena d'insidie e di sorprese, il nemico aveva colà disposto le sue migliori difese per opporre la più gagliarda resistenza, trasformando le alture e gli avvallamenti, comunque fosse la struttura fisica del terreno, in tante fortificazioni, icuro di spezzare in quel fronte il petto degli eroi soldati d'Italia. Vana lusinga! I petti italiani sono più forti del granito, più resistenti del bronzo, poiehè essi combattono ali'otnbra di un ideale, da cui deve emergere la grandezza della n1adre Patria. Qui Guido Sadun, tenente dei mitraglieri, nato a l.ivorno il 16 dicembre 1895, combatteva con quanto di coraggio, di valore e di ardimento possa esplicarsi da un cuore che si vota al sacrificio per contribuire alla maggiore grandezza della sua Patria. Chian1ato alle armi fin dall'inizio della guerra, prese parte a tnolti combattimenti, nei quali sfidando sempre il pericolo con cahna e serenità, ne incitava i suoi soldati, più che con la parola, con la virtù dell'esetnpio. E con la stessa calma e con la stessa serenità con cui si era fino allora con1portato, cadeva sul campo dell'onore, dove spirava con la santa parola «Italia 1> su le labbra. Il suo sacrificio avvenne, dopo n1olte ore di sangninoso e n1ortale cimento su le aspre e gloriose vette del Carso il 26 aprile 1917 dando l'assalto alla difficile quota 144. Egli cadde, vitti1na dell'esecrato piombo nemico e col suo sangue rese gloriosa la quota e le trincee nemiche conquistate, inutilmente protette da ogni mezzo di difesa e da ogni più occulta insidia. GINO SEGRÈ Per parecchio tempo aveva combattuto nella Libia, e aveva dimostrato di sapere tenere alto e rispettato il prestigio della Patria anche in quelle regioni. Contro i turco-arabi il tenente di fanteria Gino Segrè da Firenze, diede prova di coraggio e fermezza, adempiendo con fede e con vero sentimento patrìottico il suo dovere , sì che era tenuto da tutti in una bella considerazione.

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