Gli israeliti italiani nella guerra 1915-1918

•• •• I20· .. bili e j pjù sanguinosi e più mi~idiali della nçstra guerra, egli non venne l mai meno a11a serenità e alla fermezza, essendo sempre guidato dalla . fede e dalla speranza della vittoria finale e la conseguente grandezza della Patria. In ultimo combattè su l'Isonzo, ove dal 15 al 22 maggio 1917, diede sul Cucco e sul Vodice le prove più grandi di valore e di coraggio e dimostrò quello di cui è capace tm animo nutrito dalla fede e dal pensiero del sacrificio. Durante questo combattimento (sul Vodice) fu in pieno colpito da uno shrapnel, e cadde, per non più rialzarsi, n1andando il suo ultimo saluto alla Patria. E la Patria, riconoscente. consegnerà il nome di lui alla immortalità de11a storia. ALDO OTTOLENGHI Un valoroso morto nella giovanissima età di 21 anni per la grandezza della Patria! Come era compenetrato da questo sentimento quel giovane circondato dal sorriso e dalla luce della speranza! Come era viva e splendida e parlante nel suo cuore l'immagine divina d'I~alia, per cu.l egli era tutto adorazione, tutto affetto, tntto amore! E niente parlava in lui, niente si agitava, nulla lo comprendeva che non fosse la :fìap1ma avvolgente il suo spirito nell'ideale della Patria. Vederla grande fra le grandi potenze, sedere signora nel Congresso dei grandi popoli a dirigere la civiltà, sanzionare le libere istituzioni, guidare i destini del n1ondo, come un tempo l'Urbe imperiale, ecco il suo sogno. 1 Aldo Ottolenghi, di distinta famiglia modenese, essendo il padre, signor Alberto, conservatore delle ipoteche di quella città, si era arruolato volontario nel 1915 e fu a l\IIodena aggregato a un reggimento di fanteria. :Wiandato poi al fronte, i suoi atti di Yalore parvero veran1ente prodigi, specialmente nella presé) di Gorizia, nella quale egli espresse tanta energia combattiva, tanto slancio di eroismo derivante dalla baldanza e dal fervore giovanile, essendo setnpre, come sottotenente di comp1emento, alla testa del suo reparto, da meritare la medaglia d'argento al valore e la pron1ozione a tenente effettivo per merito di guerra. Era coraggioso, era un eroe. Rigido nell'osservanza dei suoi doveri, per 25 mesi al fronte non prese mai, non domandò mai riposo! Nè pure in seguito a una grave ferita volle richiedere alcuna piccola licenza! Era instancabile, infaticabil E: . I ~a sua fibra non s' indeboliva mai, anzi sembrava che le fatiche gl i facessero zona ai fianchi di for-

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