Gli israeliti italiani nella guerra 1915-1918

rrg .. .. Divenuto aspirante ufficiale, e perciò capo di un plotone, non perdè mai la sua calma e la sua serenità di animo. Non le raffiche del fuoco nem~co, non le difficoltà del terreno, non la posizione aspra e difficilissima, cagionarono mai nel suo spirito la benchè menoma trepidazione. L'8 novembre 1917, dalla sua posizione veniva spostato per procedere alla conquista di una trincea nemica. Ed egli, conscio della grandezza della causa, avendo sempre la mente fissa ai risultati finali della guerra, impiegava tutto il suo valore e il suo ardimento. E quel giorno stesso, in cui si spostava, marciava davvero al dovere e al sacrificio. Anche nel momento fatale, nella più tremenda prova del fuoco, egli ~imase impa- , vido e sereno, l'occhio vivido, sfolgorante, alta la spada fulgente, il passo sicuro e la voce tonante, incuorando i suoi, mise il piede vittorioso nella trincea conquistata, sbaragliando i difensori. E proprio in quel punto, mentre alzava il grido della vittoria e piantava il ve sillo tricolore là, su l' altipiano d'Asiago, egli cadeva fulminato il gton;:to IO novembre 1917. UMBERTO OREFICI L'aspirante ufficiale Umberto Orefici era nat o a Firenze nel r887. Di principii repubblicani e inscritto a questo partito, aveva studiatp profondamente Mazzini, aveva fatto sangue del proprio sangue le t eorie di quel grande, e dell'austera legge mazziniana del sacrificio e 'del dovere si era fatta una religione. Onde allo scoppio della guerra, a ppunto per adempiere a quel dovere, che era la propria anin1a, si era arruolato Yolontario in fanteria. Entrò subito nell 'azione del fuoco, e, divenuto con1andante di plotone e assunte le funzioni di aiutante maggiore, le rlisimpegnò scrupolosament e; nei cimenti sanguinosi, sotto la tempest a micidiale di piombo del nemico, riscosse il plauso e l' ammirazione dei super-iori, dei compagni e degl'inferiori per il suo contegno calmo, energico, eroico. Non era se non con grande compiacimento che veniva osservato nei suoi slanci pieni di entusiasmo e di ardimento di fronte al nemico speciahnent e quando si andava all 'assalto per sloggiare questo da posizioni difficili e ben munite. Calmo, ereno, col tnassimo disprezzo del pericolo, aveva combattuto eroican1ente in Cadore, poi presso il Pasubio, durante la grande e memorabile offensiva austriaca, e in questi combattimenti, che furono i _più t erri- ..

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