Antonio Bandini Buti - L'idea morale politica e sociale di Giuseppe Mazzini

l greSfio che abbiamo. La stampa deve essere illin1itatamente libera: i diritti dell'intelletto sono inviolabili ed ogni censura preventiva è tfrannide >). La libertà, però, benchè &anta e inviolabile, non è che un mezzo per fare il bene: non è la negazione di ogni autorità, ma soltanto di quella illegittima, che non rappresenta lo scopo collettivo della N azione. Bisogna, dunque, guardarsi da quelle concezioni aberranti che riduçono la libertà a gretto individualismo, a un egoistico soddisfacimento dei proprii desideri. Per questa via la libertà degenera in arbitrio, e finisce per negare se stessa a danno dell'interesse collettivo, al quale ciascuno deve riferirsi nel porre i limiti del proprio diritto. Da questa crisi della libertà si genera la dittatura. Alla piena comprensione di questo limite, di questo rapporto tra il diritto individuale e ·l'esigenza collettiva, il cittadino perverrà attraverso l'Educazione nazionale. E' appunto da essa che Mazzini vede scaturire quell'equazione dei doveri e dei diritti che è la premessa della libertà duratura «Senza Educazione nazionale - egli S"rive -- non esiste praticamente Nazione >. ' ., Posto così il problema d(!lla libertà e dell'eguaglianza, e fa tto qiscen4ere da esso quello della sovranità, l'istituto monarchico viene ad essere destituito d'ogni fondamento etico e giuridico. Ma 1V1azzini non si arresta a questo. Egli non fa il processo alla monarchia soltanto perchè assurda e immorale: le intenta un processo storico non 1neno inesorabile, dimostrandola superata nel tempo, estranea alla tradizione italiana, contraria agli interessi del Paese, legata ad inconfessabili interessi di caste interne privilegiate e di potenze straniere. La monarchia ebbe, in lontani tempi, la sua funzione storica nella lotta contro il feudalesimo, ma a parte il fatto che in Italia il feudalesimo fu sgominato dalle forze dei liberi Comuni, gloria dunque repubblicana, tale lotta è ormai relegata nel passato, e anche questo ufficio della monarchia è finito con la sparizione dell'ordinamente feudale. D'altra parte; la monarchia in Italia non ha mai fatto nulla di sostanziale per la libertà della Patria. « Visse ingloriosa - scriveva Mazzini sulla Roma del popolo - , paga di vivere a.nche a patto di disonore, persecutrice del pensiero sui ca1npi delle credenze religiose e politiche, corrompitrice in quello delle lettere >> . Ma vediamo con quale slancio d'ispirazione, con quale calore di sentimento Mazzini ci parla della Repubblica: «V'è una parola che il popolo intende ovunque, e più in Italia che altrove, una parola che suona alle moltitudini una definizione dei loro diritti, una scienza politica intera in compendio, un programma di libere istituzioni. Il 35

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