Antonio Bandini Buti - L'idea morale politica e sociale di Giuseppe Mazzini

~746 liberarono la loro città dai tedeschi nel nome di Maria protet- ' ,rice, così il nuovo pensiero religioso, ridestato negli Italiani, potrà ~icon'durli alla vittoria sugli oppressori e alla liberazione della loro Patria. Dando la vita all'uo1no, Dio gli ha dato la legge, perchè non v'è 7ita senza legge. Ebbene, il primo dovere dell'uomo è appunto di ~ivere, agire e svilupparsi secondo quella legge. E nella coscienza di. 1uesto dovere sta il fondamento della morale, la regola dei doveri :imani e la misura delle umane responsabilità. In questa legge divina t appunto la difesa della libertà e del diritto contro la tirannide in- ;erna e la dominazione straniera. 1 Per Mazzini la sovranità risiede nel popolo, ma in quanto il po- ?olo è interprete di Dio in terra. ~a formula « Dio e popolo >> riflette 1ppunto questo rapporto tra la divinità in cielo e il popolo in ~terra, jhe circonfonde di un alone mistico la sua concezione democratica.. ~a mentre altri pensatori del suo tempo avevano fatto ~i Dio un aleato della reazione, egli vede nell'Eterno l'ispiratore della libertà, ;animatore della causa dei popoli. («Dio santifica il popolo, il popolo l. prna a Dio», dice Giovam1i Bovio). ) 1 SiamQ ancora nel clima teistico del secolo XIX, in piena reazione, :ontro il razionalismo, l'illuminismo del Settecento, ma con quale direrso animo nei confronti· della çhiesa, legata alla Santa Alleanza! Il ?io a ·cui Mazzini si appellava non era il Dio delle « loro Maestà· catbliche »: era il « Dio dei popoli appressi >> (1). ~ Giuseppe Mazzini s'inchina dinanzi alla grànde figura di Cristo, \tomo «che più amò fra quanti son nati, e la cui vita, annonia ' !enza esempio tra il pensiero e l'azione, proclamò il santò dogma 1el sacrificio», «l'anima più pi_ena d'amore, più santamente virtuosa,_ (1) Ecco ln qual nwJo ~ugge~Livo Giovann1 Bovio ci-presenta questo ritorno t Dio dopo d'ondata ra.zionalistica della Rivoluzione Francese. << Nata la nelessità di stabilire il Didtto in alcun che superiore alla volontà degli uomini, :osto Dio ricomparve nella Storia. Ricomparve meno ·fazioso .e me~o tetro li prima, perchè un po' d'insegnamento della Rivoluzione l'aveva ricevuto s un poco d'eredità, suo 1nalgrado, dalla Dea ~gione, che gli pose obbligo lì consacrare tutte le forme della Storia, la reazione e la rivoluzione~ i prin- :ipi e il popolo, i cattoli~i e i protestanti, i principii estremi e il mezzo prin- :.ipio. Ricomparso come limite alla Rivoluzione, tre fotme poteva ricevere t se le assunse: MedicaTe la. liberlà inferma con la Chiesa, la libertà con lo nato, la libertà con la tibertà; cioè come forma neoguelfa, neoghibellina, ~pubbllcana. La prima formula, che è la più retriva, doveva scoppiare nella !ledesima terra dell'Enciclop~dia e fu rappresentata e ban~lita .da De Maistre lio e Chi~sa, custode · U boia; la seconda, che è mediativa, fu posta dal vechio nido ghibellino da .Hegel: Dio e Stato, vindice U boia; l'ultira.a da Mazini, che avendo entro la rivoluzione studiato due necessità, l'una di seppelke il medioevot l'a ltra di crearsi il limite, pose la formUla: Dio e l)opolo, !'llstode la coscienza umana. I J.a prima è formula cattolica, la seconda è proestante, la t erza è umana 11 • '. B

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