Antonio Bandini Buti - L'idea morale politica e sociale di Giuseppe Mazzini

~ . progresso delle credenze religiose coiTispondè, nella storia dell'um nità, un progresso sociale. Per formare una Nazione, Mazzini sente ~ecessità di credere in un dovere comune, che presuppone l'idea Dio e de~ suoi rapporti con l'Umanità.. In un paese irreligioso, et pensa, le riforme politiche sono destinate. ad avere breve durata scarsa consistenza. Vano tentativo è quello di separare il cielo da~ terra, perchè questi ·sono inscindibili l'uno dall'altro, essendo la ter la via, e il c:elo il termine della vita. «La terra non è un soggior: d'èsp~azione e di tentazione: ·è il luogo del nostro lavoro per un fi: di miglioramento, del nostro sviluppo verso un .grado eli esisten superiore ». Anche il binomio mazzinianp « pensiero e azione » ha un fond mento religioso, dato che D:o stesso è insieme pensiero e azio1 · << anzi, non v'è in lui pensiero che non si traduca in azione ». Non dunque rassegnazione passiva debbono avere gli uomi non indifferenza alle cose terrene, non sottom~ssione ad ogni pote terreno anche ingiusto, ma libera scelta fra il bene e il male, e s prattutto volontà combattiva per far trionfare U bene sul ma Questo il principio etico generale della filosofia mazziniana, dal qu~ dipendono le applicazioni pratiche della sua dottrina, prima fra tu· quella che impone all'uomo di lottare per il trionfo della libertà, fo damento dell'umana respo~sabilità. · . . Mazzini trova anche una ragione storica a questa relazione j lo spirito religioso e l'azione civile; e la trova negli sviluppi de vita nazionale attraverso i tempi. Egli nota infatti che tale spirito n si dfpattì mai dall'Italia finchè questa fu grande e operosa; se ne 4 staccò nel Cinquecento, allorchè gli Italiani, soffocata la libertà c prepbtere delle armi straniere, incominciarono a perdere ogni al tudine nazionale e ad imparare a « vivere spagnoli, tedeschi e ·fra cesi »· Fu allora che ebbe inizio la corruzione dei letterati, resi set tici verso le idee migliori e servili davanti ai dominatori, la con zione del clero, che si diede «a far bottega del culto», e di coru guenza il rapido decadere del popolo, ridotto all'abbiezione e all'i potenza. Ma il popolo non deve piegare sotto questo infausto destino: r deve rinunciare alla sua riabilitazione e al suo riscatto. Mazzini se: che il popolo italiano saprà risorgere e combattere la sua battag Ed è convinto che, come nel dod!cesimo secolo i ·Lombardi, col no di Dio sulle labbra, riconquistarono le proprie libertà manomesse tedesco invasore, e i Fiorentini eressero Cristo capo della Repubbl per difendere la propria libertà contro i Medici, e i Genovesi,

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