Frederic d'Hainault - La fede dei trattati ; L'avvenire dell'Europa

-79IX. - Dopo la questione d' Oriente viene necessariamente quella d' ltalia, la quale, per quanto in condizioni al tutto diverse dall'Impero Ottomano, pur nondimeno risente l'assoluta necessità di un i·iordinamento compito. Nessuno può negare che la penisola italica non sia abit(lta da una nazione interamente e per ogni rispetto omogenea ; confini, clima, costumi, religione, lingua , razze d'uomini, tutto costituisce una completa somiglin nza, per quanto abbiano avuta la pretensione di negarla e di guastarla certi diplomatici, che noi non quCllifìcheremo per uomini di Stato, perchè se dettero prova di unezza e di destrezza in favore dei loro mandClnli, mostrarono poi di mancare affatto di previdenza e di sapienza nelle combinaz ioni ch'eglino fecero prevalere nel dare assetto all'Italia. Gli Stati ita li ani , per esser governati, taluni da famiglie ital iane, tale altro da un principe temporale e spirituale ad un tempo, e la più ri cca e più bella pa rte da sovrani alemanni , possono forse riguardarsi come normalmente costituiti? l loro destini presenti e futuri sono forse governati con idee nazionali, con idee di durevole e civile avvenire? È egli possibile poi che una simile situazione sia mantenuta a dispetto de ll e aperte manifestnioni de' suoi abitanti? Tra gli Stati della Confederazione Germanica e l'Itali a divisa come oggi si trova, vi sono molti punti di ana logia. I primi per altro hanno il vantaggio incontestabi le di esser govern ati da principi tedeschi , i

RkJQdWJsaXNoZXIy MTExMDY2NQ==