Frederic d'Hainault - La fede dei trattati ; L'avvenire dell'Europa

112 dell ' Europa è difettoso: che le élgitazioni alle quali essa è in preda vanno unicamente attribuite al man~ lenimento di alcuni trattati deplorabili e non fondati sopra alcuna legge naturale, e che non potrà mai aversi un riposo durevole fin tanto che le nazioni non ne abbiano solennemente e ostinatamente domandata la revisione. Questo momento verrà, si avvicina; e crediamo aver dato prova di grande longanimità differendolo di un mezzo secolo. La coscienza, l'opinione sono con noi nel riconoscere la necessità di una revisione, e se differiamo sui mezzi, siamo concordi nello scopo ; fors'anche vi sarebbe unanimità, se la risolutezza fosse una dote più generale. Noi non vorremmo che l'Europa aspettasse a decidersi su\la propria sorte quando sopravvenissero delle catastrofi che ne potessero ritardare o precipitare l'adempimento. Le opere della pace sono sempre le più durevoli. Nel secolo decimonono, sotto l'influsso delle strade ferrate, dei telegrafi elettrici, della navigazione a vapore, è facile il costatare i diritti e le attitudini di ciascuno, di distribuire gli 'uffici, di far ragione ai veri interessi, e perciò di rendere inutili le armi che son date a dì nostri all'uomo unicamente per difendere o conservar~ i diritti che potrebbero esser minacciati dai tristi ed ultimi avanzi della barbarie. FEDERIGO D' HAINAULT. 1. { l, ~. i ·. \ u

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