Frederic d'Hainault - La fede dei trattati ; L'avvenire dell'Europa

-74.- La disamina che ne faremo sarà rapida, avvegnachè la maggior parte di esse non possa offrire argomento di lunga discussione, perchè la loro classazione o è già fatta o è vicina a farsi, considerato il posto che occupano o nel bel mezzo o in prossimità delle grand i Potenze. Ve ne sono alcune per altro che meritano più seria attenzione, sia perchè la loro affinità non è bene e pienament~ disegnata , sia che la loro vastità c prolungamento nel territorio di due Stati principali · le facciano considerc;re come destinate a confondersi piuttosto con l'uno che con l'altro, si a finalmente perchè le ricchezze, l'industria e l'avanzata civiltà loro le rendono un oggetto d'invidia per tutti. E qui preghiamo il lettore a voler considerare che non è nostro intendimento di proporre o discutere delle pretensioni ; e che non ci accampiamo nè difensori nè procuratori di nessuna nazione. Espositori della fHosofia politica che ci pone in vista un avvenire nuovo, al più ci permetteremo · di assegnare un tempo per la effettuazione di queste pacifiche trasformazioni. Ogni Stato, sia piccolo o grande , procederà da sè stesso, e per natura le trasporto, verso una condizione di cose che gli dee procurare la prosperità, la sicurezza, e, per così dire, la vita di fami glia nel suo dominio naturale. Concediamo, e facc iamo giusto calcolo di tutti i ritardi, di tutte le ragioni composte d' interessi materiali od altri, d' onde provengono le mille e mille difli coltà. Per ora lavoriamo sopra una scacchiera di cui abbiamo in mano tutti i pezzi , e che non ci presentano nessuna resistenza ; giacchè la -cosa sarebbe certamente diversa ove si trattasse delle

RkJQdWJsaXNoZXIy MTExMDY2NQ==