Frederic d'Hainault - La fede dei trattati ; L'avvenire dell'Europa

-68quei popoli, }asciandovi scolpita quella impronta di razza che non perderanno più, perchè i loro sforzi non hanno ormai altro intendimento che di restare i tipi e i capi di una nazione distinta. In ordine alla politica del governo russo, è facile il vedere che non ha mai variato. Da che la nazionalità slavo-moscovita fu solidamente costituita in Europa, ogni suo tentativo di conquista è stato ·particolarmente diretto verso l'Oriente. Era, sì, necessario di assicurare la posizione in Europa fondando una capitale europea, occupando delle provincie germaniche, ove attingere sapere e civiltà per diffonderli nel CUOI'e del- }' impero non che alle sue opposte estremità; ma una volta raggiunto questo intento, la Russia non si è mai immischiata nelle contese d~lle altre nazioni se non per difendere il proprio corpo. Forte per l' immenso territorio, per la situazione geografica, per la numerosa popolazione, la Russia sa che la sua posizione in Europa è abbastanza sicura per considerarla come cosa <:ltfatto secondaria . Essa intende all'Oriente, all'Asia, ove desidera s'empre più avanzarsi, per essere sempre in grado di provvedere ai bisogni de' suoi popoli, sia per procurar loro i prodotti di altri climi, sia per esitare in altre regioni le produzioni delle sue terre o della sempre crescente sua industria. Il governo russo, modesto nelle sue pr~tensioni, non pretende gareggiare di sapere con la restante Europa. È pago di venirlo a cercare, di appropriarselo, per poscia t.rasporlarlo ai popoli limitrofi del suo vasto impero . L'impero è grande e bello abbastanza per soddisfare gli spiriti suoi, senza darsi più che

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